Il governo ha approvato il nuovo Dpcm che dal primo febbraio renderà obbligatorio l’utilizzo del Green pass per accedere a quasi tutti i luoghi pubblici. L’uso della certificazione verde è però già obbligatorio per consumare in bar e ristoranti.
La scorsa settimana abbiamo fatto un giro in diversi bar della Campania, per documentare la situazione nei primi giorni di obbligatorietà del Green pass e ci siamo accorti che sono pochi i gestori dei locali che verificano la Certificazione. Nonostante sappiano che la consumazione all’interno senza Green Pass costa al cliente un verbale da 400 euro e al gestore la chiusura per 5 giorni.
La proporzione ha dell’incredibile: in tre bar su quattro della Campania abbiamo consumato direttamente al bancone senza mostrare la certificazione verde.
C’è tanto caos in questo momento. I proprietari dei locali, si ritrovano, in alcuni casi, impreparati a dover gestire controlli e clientela. Chi chiede un caffè al bancone ha, probabilmente, poco tempo. Non tutti hanno la pazienza di aspettare all’ingresso del locale il controllo del Certificato.
Ovviamente, non si vuole fare di un’erba un fascio. L’analisi è stata fatta solo su un campione di attività. Durante il nostro viaggio ci sono stati bar nei quali la procedura è stata rispettata. Il certificato verde resta uno degli strumenti principali per il contenimento dei contagi, ma per renderlo efficace sembra necessario da un lato un maggior controllo da parte delle attività e delle forze dell’ordine, e dall’altro il senso civico di tutti i cittadini.