Quando si parla di packaging industriale si fa riferimento a confezioni e imballaggi che consentono di commercializzare i più diversi prodotti destinanti alla vendita. Scatole, pellicole, film protettivi, sacchetti sottovuoto hanno il compito di proteggere l’oggetto in questione dal momento in cui esce dalla fabbrica a quello in cui finisce tra le mani del consumatore finale, di renderlo riconoscibile e per molti versi di attrarre sensorialmente chi compra spingendo a preferirlo rispetto ad altri prodotti pure simili: è per questo che bisognerebbe fare molta attenzione a come si sceglie di confezionare i propri prodotti. Ecco, allora, cinque cose che forse non tutti sanno sul packaging industriale.
Packaging industriale: tutto quello che c’è da sapere
Numerose norme intervengono, sia a livello nazionale e sia soprattutto a livello comunitario, in materia di packaging industriale e a definire che requisiti devono avere le confezioni di vendita. Vale soprattutto per categorie merceologiche come gli alimenti, i prodotti cosmetici e per la cura della casa, i medicinali che se non confezionati nella maniera corretta possono presentare numerosi rischi: se nel caso degli alimenti il pericolo è che assorbano le sostanze nocive presenti nelle confezioni non a norma, nel caso di detersivi e cosmetici e più in generale di prodotti chimici è essenziale che le confezioni non possano essere aperte con facilità dai bambini e non rilascino inavvertitamente prodotto da chiuse.
Quanto detto fin qua basta a rendersi conto di come il mondo del packaging alimentare sia in realtà ampio e variegato: una cosa è per esempio il packaging alimentare e un’altra completamente diversa è il packaging di design e, in un caso e nell’altro, i risultati migliori si ottengono rivolgendosi a professionisti come quelli di Volmar Srl in grado di interpretare al meglio le esigenze più specifiche. A volte, specie durante le operazioni di rebranding, le aziende possono essere convinte infatti di dover disegnare ex novo le confezioni dei propri prodotti dopo aver ricevuto innumerevoli lamentele da parte dei clienti sullo stato di conservazione degli stessi e, invece, avrebbero bisogno in realtà di lavorare di più e meglio sui cosiddetti imballaggi secondari e terziari che assicurano protezione al prodotto a scaffale e/o durante il trasporto.
L’incolumità del prodotto destinato alla vendita non è però, come in parte si accennava, l’unica funzione a cui deve assolvere il packaging industriale, sebbene sia una di quelle imprescindibili. Quando si tratta di prodotti industriali è proprio il caso di dire che è l’abito che fa il monaco e cioè che l’aspetto visivo, quanto facile sia riconoscerli come prodotti di un’azienda piuttosto che un’altra, come immediatamente veicolino una serie di valori in cui il consumatore possa riconoscersi fanno la differenza.
In altre parole? Le persone scelgono cosa comprare – anche – per la confezione e questo vuol dire che non è mai superfluo investire in packaging design, neanche se i prodotti che si hanno in catalogo sono prodotti essenziali e di uso comune. Spesso, anzi, sono i prodotti di paniere che hanno bisogno di packaging innovativi e meglio in grado di interpretare nuove esigenze e nuove occasioni d’uso.
Cosa non meno importante: fare ricerca e innovare spesso vuol dire, quando si tratta di packaging industriale, arrivare a soluzioni più sostenibili da un punto di vista ambientale ed è questo un aspetto sempre più fondamentale per chi acquista.