Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Garante dei Detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello, sulla situazione degli istituti penali per minorenni della regione. Di seguito il testo:
Negli Istituti Penali per Minorenni in Campania al 31 luglio sono presenti 93 minori, rispettivamente: l’IPM di Nisida accoglie 59 detenuti, di cui 43 italiani e 16 stranieri, ed Airola 34 detenuti, 23 italiani e 11 stranieri.
In Campania dei 93 detenuti minori, 49 hanno tra i 14-18 anni (29 italiani e 20 stranieri) 40 giovani adulti hanno tra i 18 e i 20 anni (33 italiani e 7 stranieri) e 4 detenuti italiani hanno un’età compresa tra i 22 e i 25 anni.
Dei 93 minori e/o giovani adulti presenti negli Istituti Penitenziari della Campania il dato più allarmante riguarda i 35 minori accusati di omicidio volontario di cui 31 per tentato omicidio e 4 per omicidio consumato; 35 minori accusati di reati contro il patrimonio: 25 per rapina e 20 per furto.
In Italia a fine luglio in misura alternativa al carcere sono presenti nelle Comunità per Minori 902 giovani, di questi, 119 in Campania ospitati dalle 62 Comunità per Minori presenti sul territorio.
Da tempo anche in Italia assistiamo a fatti di cronaca sempre più violenti e immotivati perpetrati da ragazzi la cui età va progressivamente diminuendo fino a coinvolgere bambini in età scolare; fenomeno che prende il nome di baby gang.
Giovanissimi, aggressivi e violenti, che ‘giocano a fare i grandi’ a spese degli altri. Aggredendo e ferendo gravemente i loro coetanei senza un motivo, per il mero gusto di farlo. Adolescenti a metà con la morte nel cuore.
Sono giovani che vivono nel contesto associativo, ma come associazione al crimine; si uniscono per fare il male, per provare emozioni. In una subcultura a Napoli, usano armi per difendersi e la cattiveria per offendere. Vivono insomma d’istinti e d’istante, vogliono tutto e subito e non avvertono la gravità e la responsabilità di quello che hanno fatto, hanno vuoti relazionali, valoriali ed affettivi. Il comune denominatore per migliaia di questi adolescenti che passano dal disagio alla devianza e dalla devianza alla microcriminalità è la non cultura, la dispersione scolastica. Occorre invertire la rotta, farlo subito altrimenti dopo è tardi.