“Per Gennaro Sangiuliano e per l’intero governo Meloni è finito il tempo dei silenzi imbarazzati. Devono spiegare perché una “consigliera” – che tale non era – del ministro della Cultura ha partecipato a incontri riservati, a chat interne al ministero e a riunioni con i consiglieri del ministro senza averne titolo. – a chiederlo in una nota sono i capigruppo del M5S in Commissione Cultura alla Camera e al Senato Antonio Caso e Luca Pirondini.
Devono spiegare come possa essere possibile che la “non consigliera” di Gennaro Sangiuliano ricevesse mail con informazioni sensibili da funzionari del ministero della Cultura, per giunta su un account non protetto”.
“Devono anche spiegare – aggiungono – se è vero che ha partecipato ad eventi pubblici in qualità di “collaboratrice” di Gennaro Sangiuliano e se tali trasferte, con relativi benefit e spese di viaggio, siamo state pagate con soldi pubblici. Devono spiegare se davvero a questa persona sia stato promesso di curare addirittura l’organizzazione del G7 della Cultura di Pompei, evento inizialmente previsto a Positano. E a questo punto devono spiegare anche il perché dello spostamento. Insomma Gennaro Sangiuliano deve spiegare parecchie cose, ma nonostante la sua proverbiale sbruffonaggine fino ad oggi davanti a tutte queste domande continua a tacere imbarazzato”.
“Ora – incalzano gli esponenti del M5S – è tempo che venga in Parlamento a rispondere. Fino a quando Giorgia Meloni continuerà a tollerare tutto questo coprendo il suo ministro? Perché anche lei non dice nulla? Quando arriverà un sussulto di dignità dal duo Meloni-Sangiuliano?”.