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Figurano i vertici dei clan Mazzarella ed esponenti apicali delle famiglie malavitose Buonerba e Cardarelli tra gli indagati arrestati all’alba a Napoli, precisamente a Forcella e nelle cosiddette “case nuove” nell’ambito di un’operazione anticamorra della Polizia di Stato scattata all’alba. Su richiesta della DDA, che ha coordinato le indagini, il gip ha emesso oltre una decina di misure cautelari. Gli uomini della Squadra Mobile e dei Commissariati di P.S. Poggioreale e Vicaria-Mercato stanno notificando i provvedimenti cautelari nei confronti di numerosi soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, di tentata estorsione e lesioni personali aggravate dal metodo mafioso. 

Tra i destinatari delle oltre dieci misure cautelari notificate dalla Polizia di Stato a Napoli, tra il quartiere Forcella e la zona delle cosiddette “Case Nuove”, nell’ambito di un blitz anticamorra coordinato dalla Dda, figura anche il fratello di uno dei killer di Emanuele Sibillo, il baby-boss a capo della “paranza dei bimbi”, ucciso in un agguato il 2 luglio 2015, all’età di 20 anni. 

Aggiornamento 

Figura anche Luciano Barattolo, 31 anni, ritenuto dalla Squadra Mobile e dalla DDA di Napoli il reggente del clan Mazzarella, tra le tredici persone arrestate dalla Polizia di Stato nell’ambito di un blitz anticamorra nel quartiere Forcella e nella zona delle cosiddette “case nuove”. Complessivamente sono stati notificati tredici arresti: dieci in carcere e tre ai domiciliari. I destinatari del provvedimenti farebbero parte del cartello criminale costituito dalle famiglie malavitose Mazzarella-Caldarelli-Buonerba attivo nel cuore di Napoli, in particolare nei quartieri Forcella e Case Nuove. L’indagine della Squadra Mobile di Napoli e dei Commissariati Poggioreale e Vicaria-Mercato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea, è partita nell’aprile 2023 dopo la denuncia di un imprenditore edile vittima di reiterate aggressioni a scopo estorsivo. La custodia in carcere è stata disposta per Barattolo e anche per Antonio Bonavolta, 36 anni, Pasquale Buonerba, 25 anni, Vincenzo Caldarelli, 44 anni, Pasquale Casaburro, 49 anni, Salvatore Di Caprio, 40 anni, Emanuele Di Clemente, 36 anni, Rosario Ciro Mazio, 19 anni, Cristian Nunziata 27 anni, e Luigi Pandolfo, 30 anni. Domiciliari invece per Lucia Basile, 36 anni, Roberta Fallace, 28 anni, e Massimo Damiano, 31 anni. 
Non sono ritenuti ‘intranei’ alla criminalità organizzata ma si sono rivolti alla camorra per recuperare le spese sostenute per i lavori di ristrutturazione nei loro appartamenti, sostenendo che non erano stati eseguiti a dovere. E’ quanto la squadra mobile di Napoli e la dda contesta a tre indagati, tutti arrestati in un blitz che ha portato oggi all’arresto di tredici persone. Le tre persone in questione – due donne e un uomo – avvalendosi del cartello criminale Mazzarella-Buonerba-Caldarelli – sono ritenuti i mandanti di due diverse richieste estorsive, da 30mila e 3.500 euro, rivolte dal clan a un imprenditore edile. La vittima, però, ha denunciato tutto alla Polizia di Stato, che ha subito avviato le indagini. E la richiesta di pizzo è rimasta inevasa. Nella veste di mandanti sono indagati quindi Lucia Basile, 36 anni, Roberta Fallace, 28 anni, e Massimo Damiano, 31 anni. Per i tre (gli ultimi due sono marito e moglie) il gip ha disposto i domiciliari.