Tempo di lettura: 2 minuti

Max Allegri è il primo a parlare in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Juventus. Queste le dichiarazioni dell’allenatore della Juve: “Non sarà una partita decisiva, ma è molto più importante per loro. Possono girare a 50 punti, fin qui hanno perso un solo incontro. Normale che siano i favoriti per la vittoria, la classifica dice che sono i più forti”. Il tecnico bianconero inizia il big match scaricando pressioni e responsabilità sui suoi avversari. Ma rivendica anche il percorso dei bianconeri: “Due mesi fa nessuna credeva che la Juve arrivasse a questo appuntamento in queste condizioni, ma dobbiamo mantenere un profilo basso”. 

Il litigio dopo la partita dello scorso anno al Maradona vinta dal Napoli è acqua passata tra i due tecnici: “Luciano è il più bravo a insegnare e allenare, sfidarlo è sempre un piacere. Lo aveva dimostrato già a Roma e a Milano, poi per quanto è buffo e divertente può capitare che litighiamo ma ciò non toglie nulla alle sue capacità. Io ho vinto di più? Sì, ma faccio l’allenatore per sbaglio. Noi dobbiamo giocare una gara di grande tecnica e intensità, sarà difficile, è uno scontro diretto giocato in casa della squadra che in questo momento è la più forte del campionato“.

Allegri si è detto soddisfatto delle condizioni generali della squadra: “Abbiamo lavorato bene negli ultimi tre giorni di allenamenti, non ci sarà nessuna gabbia particolare su Kvaratskhelia”.

Sugli infortunati: “Stanno migliorando tutti, penso di poterne avere qualcuno a disposizione già dalla partita contro l’Atalanta. Cuadrado rientrerà per primo con il gruppo”.

Contro il Napoli un’arma potrebbe essere Federico Chiesa, che proprio agli azzurri segnò il suo ultimo gol prima del lungo infortunio: “Sia lui che Danilo stanno lavorando bene. Sono certo che possa fare la differenza sia dall’inizio che a partita in corso, ma non ho la sfera magica. Deciderò la formazione dopo l’allenamento”.

Napoli-Juve sarà l’ultima partita da presidente per Andrea Agnelli: “Non posso che ringraziarlo. Mi ha dato la possibilità di allenare la Juve e di lavorare al suo fianco. Non c’è bisogno di troppe parole, basta vedere il suo lavoro negli ultimi 12 anni”.