Sarà solo la premier in pectore Meloni a parlare al termine delle consultazioni. In FI, però, si sottolinea che non ci sono stati contatti diretti e che, quindi, non è escluso che Berlusconi possa intervenire una volta terminato il colloquio con il Capo dello Stato. Quindi, non c’è nessun accordo per ora sul ‘percorso’ e sui contenuti del faccia a faccia che i leader, accompagnati dai rispettivi capigruppo, avranno con Sergio Mattarella.
Si va comunque al buio, anche se il presidente di Fdi è ottimista. “Domani, insieme a tutta la coalizione del centrodestra, saliremo al Quirinale per le consultazioni con il Presidente della Repubblica Mattarella. Siamo pronti a dare all’Italia un governo che affronti con consapevolezza e competenza le urgenze e le sfide del nostro tempo”, scrive sui social Meloni.
I rapporti tra Fdi e FI restano dunque tesi, il sostegno all’esecutivo non è incondizionato per il presidente azzurro che punta ad un esecutivo di centrodestra, considerata la volontà degli elettori, ma chiede pari trattamento.
La presidente del Consiglio in pectore punta a tempi brevi, seguirà il calendario suggerito dal presidente della Repubblica ma il percorso dovrebbe completarsi mercoledì (possibile lista dei ministri già domani sera, con giuramento sabato o domenica mattina, la fiducia alla Camera martedi’ e il giorno dopo al Senato).
Tajani (che parteciperà alle consultazioni) dovrebbe andare alla Farnesina, nonostante il pressing dell’opposizione a non assegnare ad un esponente azzurro il ministero degli Esteri. Salvini andrà alle Infrastrutture, Calderoli agli Affari regionali. La Lega attende la ‘promozione’ di Piantedosi al Viminale (è stato il capo gabinetto proprio di Salvini nel Conte I), mentre per quanto riguarda la Disabilità è favorita la leghista Locatelli (in alternativa l’europarlamentare Baldassarre). Alla Cultura e alla Sanità dovrebbe arrivare un tecnico, al Mise è favorito Urso. Per la successione di Guerini alla Difesa si fa il nome del generale Graziano ma la poltrona potrebbe pure toccare ad un esponente di Fdi. Possibile un tecnico anche all’Agricoltura (Berutti) qualora non dovesse spuntarla De Carlo di Fdi. Per i Rapporti con il Parlamento è in pole position Lupi. Ma il pressing in FI affinché arrivi una ‘compensazione’ per la ‘rinuncia’ al dicastero di via Arenula è sempre costante. Pichetto Fratin che dovrebbe andare alla Transizione ecologica ma non sarebbe stato indicato direttamente dal Cavaliere.
In ogni caso Meloni tira dritto, ha spiegato che il governo dovrà essere “atlantista” ed è stata netta: “Siamo pronti a dare all’Italia un governo”.