Una manovra economica da trenta miliardi di euro, di cui larga parte destinate ad aumentare gli aiuti a famiglie e imprese che devono fronteggiare il caro bollette. Poi altre priorità: portare il cuneo fiscale al 3%, sostenere maggiormente famiglia e natalità (circa un miliardo), aumentare le soglie attuali del credito d’imposta dal 30 al 35 per cento. Tra le misure che dovrebbero trovare spazio nella legge di bilancio, attesa in Consiglio dei ministri lunedì, anche l’estensione della platea dei beneficiari della flat tax per le partite Iva (da coloro che hanno un fatturato fino a 65mila a coloro che arrivano a 85mila euro). Mentre si studia l’azzeramento dell’Iva sui beni di primo consumo (pane, latte, pasta) per un anno, e la riduzione al 5% sui prodotti per l’infanzia e l’igiene intima femminile (assorbenti). Al vaglio anche l’ipotesi di introduzione di una tassa sulla ‘consegna a domicilio’ per favorire i negozi di prossimità (ma sarebbero esclusi gli alimentari).
Confermata, invece, la ‘stretta’ sul reddito di cittadinanza e sui superbonus edilizi. Quella sul reddito dovrebbe portare riduzioni progressive del sussidio e una maggiore severità per gli ‘occupabili’, oltre a servire per finanziare il taglio del cuneo fiscale. Mentre riguardo alla rottamazione delle cartelle esattoriali non sarebbe previsto lo stralcio delle cartelle sotto i mille euro ma agevolazioni e rateizzazioni per il pagamento del pregresso. Per superare lo scoglio della legge Fornero, si va, infine, verso l’introduzione di ‘quota 103’ a partire dal primo gennaio 2023 (la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contribuzione e una soglia minima di 62 anni di età). Tra le altre proposte sul tavolo: minor indicizzazione delle pensioni d’oro, aumento del limite Isee da 12 a 15 mila euro per il bonus energia, flat tax incrementale per gli autonomi, riduzione graduale degli incentivi sulla benzina, proroga delle agevolazioni per gli under 36 che vogliono acquistare casa, un mese in più per il congedo di maternità, aumento della tassazione per tabacco e gioco online. Non si è parlato né di cedolare secca per gli affitti dei negozi né di rientro di capitali dall’estero, misure che quindi non dovrebbero andare in manovra.