Oltre 1,3 milioni di utenti non potranno più guardare gli europei di calcio su piattaforme online non autorizzate, in quanto è stata oscurata la trasmissione del segnale proveniente da network che distribuivano illegalmente i maggiori palinsesti protetti da diritto d’autore.
L’operazione della Gdf di Milano si inserisce in un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco che ha portato a 14 perquisizioni nei confronti di 13 persone indagate. Per l’accusa avrebbero gestito i network decriptando e redistribuendo illegalmente i contenuti dei più importanti player tv mondiali tramite piattaforme Iptv (Internet protocol television) non autorizzate.
L’inchiesta, scaturita da una denuncia di Sky Italia, ha fatto emergere che gli indagati “operavano in modo del tutto innovativo rispetto al passato – si legge in una nota della Gdf – ovvero attraverso l’esfiltrazione delle chiavi di decodifica necessarie alla decriptazione e alla visione ‘in chiaro’ di tutti i canali e dei palinsesti televisivi delle principali e più importanti emittenti”.
Questi, mediante l’uso di server virtuali, ospitati presso internet service providers nazionali ed esteri, venivano divulgati e destinati ai singoli utenti delle Iptv illegali. L’attività investigativa, “resa maggiormente complessa dall’impiego di sistemi Vpn (Virtual Private Network) per anonimizzare le comunicazioni”, si è conclusa con l’identificazione di 13 persone indiziate del reato previsto dall’art. 171 ter della Legge sul diritto d’autore, nonché accesso abusivo a sistemi informatici e detenzione di codici di accesso e frode informatica. Ulteriori approfondimenti sono in corso al fine di identificare compiutamente i singoli utenti destinatari dell’Iptv illegale.
I 13 indagati nell’inchiesta della Gdf di Milano sulle piattaforme tv pirata accedevano “abusivamente” a “un sistema informatico e telematico” gestito da Sky Italia srl e, eludendo “le misure di sicurezza poste a tutela dei dati e delle comunicazioni elettroniche”, si impossessavano delle “password” e di altri “mezzi idonei” per decriptare i contenuti del palinsesto televisivo a pagamento di Now tv. Lo si legge nel decreto di perquisizione firmato dal pm di Milano Milda Milli nell’indagine che coordina assieme all’aggiunta Eugenio Fusco e che ha portato a perquisizione e sequestri e a oscurare le piattaforme pirata utilizzate da 1,3 milioni di utenti che ora non possono più vedere gli europei di calcio 2024.
Come si legge nel capo di imputazione, gli indagati avrebbero bypassato i diritti d’autore e i contenuti distribuiti da Sky e Now tv mediante “decodificazione delle chiavi di cifratura poste a tutela” per la “visione in chiaro dei palinsesti”. Tutto ciò ha comportato un danno patrimoniale a Sky Italia srl e un ingiusto profitto agli indagati.