Lo sciopero in corso dei ferrovieri indetto per i lavoratori di Trenitalia, Italo e Ferrovie del Nord da Cub Trasporti, insieme a Sgb e all’Assemblea del personale macchinista e del personale di bordo, “ha registrato, finora, la partecipazione di oltre il 70% dei lavoratori complessivamente interessati dalla mobilitazione”. Lo fa sapere il sindacato di base parlando di un impatto sul traffico regionale “elevatissimo” e di ripercussioni che “si sono fatte sentire da Nord a Sud dell’Italia anche sui treni ad alta velocità”. In serata, sottolinea Cub, “è prevedibile che aumenterà l’impatto dello sciopero sul servizio programmato”.
“Nonostante il ministro Salvini e le controparti datoriali tentino di ignorare la piattaforma rivendicativa alla base dell’iniziativa di sciopero in corso, è evidente la necessità per i lavoratori che si superino le politiche concertative e consociative di Cgil Cisl Uil Ugl e affini che, forse nelle ferrovie più che altrove, hanno inflitto un costante arretramento dei diritti dei lavoratori, per non parlare delle perdite salariali e della erosione costante delle garanzie di sicurezza e salute sia per i ferrovieri che per l’utenza”, afferma Cub Trasporti in una nota.
“I ripetuti incidenti sul lavoro con la loro inevitabile coda di morti e feriti che si continuano a registrare sulla rete ferroviaria italiana, a danno dei lavoratori e talvolta dei passeggeri, manifestano che non si può certo confinare la loro commemorazione con giornate di lutto che diventano una passerella per chi ha finto di non vedere e non capire cosa si stesse preparando negli ultimi anni: è l’ora della lotta e della mobilitazione!”, si legge ancora. Secondo Cub “l’esternalizzazione delle attività e le striscianti politiche di privatizzazione devono essere contrastate con determinazione” perché “causa di sfruttamento, di cancellazione dei diritti e di morte”.
La questione salariale “anch’essa alla base delle proteste è particolarmente sentita da una categoria che, negli ultimi 10-12 anni, ha subito l’erosione del potere di acquisto dei propri salari di oltre il 40%-50%. Non meno importanti le rivendicazioni che riguardano le condizioni di lavoro: su tutte la richiesta di un abbattimento dell’orario di lavoro a parità di salario, in antitesi rispetto agli aumenti dell’orario di lavoro inflitte dalle OO.SS. che hanno firmato accordi capestro e a perdere, nonostante l’aumento indiscriminato dei carichi di lavoro stessi”, prosegue il sindacato.
“E’ una di quelle giornate di lotta che segna uno spartiacque: la fine di un periodo e l’inizio di una nuova stagione. Nulla sarà più come prima. Il ministro Salvini è avvisato”, conclude il comunicato.