I trattori tornano in strada e annunciano una “grande manifestazione” nella Capitale, il 5 marzo in piazza del Campidoglio. Un appuntamento a cui sono invitati cittadini e amministratori locali, a partire dai sindaci in fascia tricolore. “Non vogliamo fare alcuna marcia su Roma – premettono dal Coordinamento agricoltori e pescatori italiani – vogliamo far conoscere le nostre ragioni e spiegare a tutti perché devono schierarsi accanto a noi”. Il Coordinamento chiede “lo stato di crisi per il comparto”. Il settore sta attraversando “una sorta di terremoto e lo stato di crisi può interrompere il trend di abbandono del mondo agricolo – ha detto Elia Fornari, uno dei rappresentanti -. Esigiamo misure straordinarie perché non può più andare avanti così. Si tratta solo del primo passo di un percorso che vogliamo porti a una nuova riforma agraria”.
Rispetto alla protesta dell’anno scorso, spiegano, “c’è una voce unitaria”, e si punta a coinvolgere “Comuni e Regioni”. “Abbiamo già dei sindaci che ci appoggiano e siamo in contatto con presidenti di Regione” dicono dal Coordinamento. In Piemonte ad esempio il presidente Cirio ha incontrato i manifestanti.
“Come movimento non abbiamo alcuna espressione politica – assicurano – Ci rivolgiamo a tutto il panorama politico e delle istituzioni”. La mobilitazione unitaria è rivolta in particolare all’opinione pubblica con l’obiettivo di spiegare “rischi e costi per i cittadini e il Paese se si compie il disegno di un sistema agroalimentare senza agricoltori e pescatori”. E, in attesa della manifestazione di marzo, resteranno i presidi permanenti nelle varie città italiane che sono stati creati ieri. A Milano oggi i trattori hanno sfilato fino al Pirellone.
“La nostra fine sarà la vostra fame”: la scritta su uno dei cartelli esposti. Dai manifestanti si sono recati alcuni consiglieri regionali della maggioranza di centrodestra. “Chiamiamo i cittadini a difendere la sovranità alimentare e chiediamo che le istituzioni affrontino la crisi delle aziende produttive agricole e della pesca” è stato sottolineato. Tra le richieste l’applicazione delle clausole di salvaguardia “bloccando le importazione selvagge nei settori più esposti alla concorrenza sleale e al dumping”. Mezzi agricoli in marcia anche in Valdichiana dove 100 trattori, secondo la stima degli organizzatori, hanno sfilato fino a Chiusi per poi ritornare al presidio nei pressi del casello dell’A1. Durante la mobilitazione, tante persone si sono fermate per chiedere informazioni ed esprimere la propria solidarietà. Mentre nella della provincia di Pesaro-Urbino gli agricoltori sono stati ricevuti da vari sindaci e a Viareggio c’è stato un corteo di mezzi fino al porto.
Rispetto alla protesta dell’anno scorso, spiegano, “c’è una voce unitaria”, e si punta a coinvolgere “Comuni e Regioni”. “Abbiamo già dei sindaci che ci appoggiano e siamo in contatto con presidenti di Regione” dicono dal Coordinamento. In Piemonte ad esempio il presidente Cirio ha incontrato i manifestanti.
“Come movimento non abbiamo alcuna espressione politica – assicurano – Ci rivolgiamo a tutto il panorama politico e delle istituzioni”. La mobilitazione unitaria è rivolta in particolare all’opinione pubblica con l’obiettivo di spiegare “rischi e costi per i cittadini e il Paese se si compie il disegno di un sistema agroalimentare senza agricoltori e pescatori”. E, in attesa della manifestazione di marzo, resteranno i presidi permanenti nelle varie città italiane che sono stati creati ieri. A Milano oggi i trattori hanno sfilato fino al Pirellone.
“La nostra fine sarà la vostra fame”: la scritta su uno dei cartelli esposti. Dai manifestanti si sono recati alcuni consiglieri regionali della maggioranza di centrodestra. “Chiamiamo i cittadini a difendere la sovranità alimentare e chiediamo che le istituzioni affrontino la crisi delle aziende produttive agricole e della pesca” è stato sottolineato. Tra le richieste l’applicazione delle clausole di salvaguardia “bloccando le importazione selvagge nei settori più esposti alla concorrenza sleale e al dumping”. Mezzi agricoli in marcia anche in Valdichiana dove 100 trattori, secondo la stima degli organizzatori, hanno sfilato fino a Chiusi per poi ritornare al presidio nei pressi del casello dell’A1. Durante la mobilitazione, tante persone si sono fermate per chiedere informazioni ed esprimere la propria solidarietà. Mentre nella della provincia di Pesaro-Urbino gli agricoltori sono stati ricevuti da vari sindaci e a Viareggio c’è stato un corteo di mezzi fino al porto.