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Nel 2023 sono 13,1 milioni di euro i risarcimenti riconosciuti dall’arbitro per le controversie finanziarie che, nel corso dell’anno, ha ricevuto 963 ricorsi.
E’ quanto si legge nella relazione annuale dell’arbitro per le controversie finanziarie (Acf) sull’attività svolta nel 2023.
L’anno scorso le riunioni del collegio sono state 46 e le decisioni 1.237. Nel 56,8% i ricorsi sono stati accolti nel nel 43,2% sono stati rigettati. Con i dati del 2023, sale a 10.774 il numero complessivo dei ricorsi trasmessi dai risparmiatori nei primi sette anni di attività (2017/2023).
I ricorsi ricevuti, emerge dalla relazione, hanno prevalentemente riguardato, in linea con quanto registrato negli anni precedenti, la prestazione del servizio di consulenza (54,8%) e del servizio di esecuzione di ordini per conto dei clienti (16,8%). Apprezzabile, anche se più bassa, la percentuale relativa ai ricorsi che hanno riguardato la prestazione del servizio di collocamento (7,3%) e dei servizi accessori di amministrazione e custodia titoli (6,7%) nonché la distribuzione di prodotti finanziari emessi da banche e imprese di assicurazione (5,7%).

Quanto alla distribuzione territoriale dei ricorsi presentati nel 2023 all’arbitro per le controversie finanziarie, il Nord si è confermato l’area di provenienza del maggior numero di ricorsi (46,1%), segue il sud (31,3%) ed il centro (20,4%). In aumento rispetto al passato la presenza di ricorrenti residenti all’estero (2,2% del totale a fronte dello 0,8% del 2022).
La Lombardia è stata la regione da cui è pervenuto il maggior numero di ricorsi (149), pari al 15,5% del totale. Si tratta di un elemento di novità, considerato che la Puglia, dal 2018 al 2022, ha avuto il primato assoluto, con un andamento crescente del numero dei ricorsi. Nel 2023 i ricorsi ricevuti dalla Puglia hanno subito un ulteriore decremento, essendosi attestati a 110, pari all’11,4% del totale dei ricorsi ricevuti. Seguono Emilia-Romagna (90), Lazio (87) e Toscana (83) da cui è stato trasmesso un numero di ricorsi superiore a 80. Immediatamente al di sotto si colloca il Piemonte (74), Liguria (25), Marche (20), Abruzzo (18), Sardegna (15) e Trentino-Alto Adige (7).