Amazon ha lanciato un programma di revisione delle spese (per tagliare i costi delle divisioni non redditizie, in gergo tecnico “cost-cutting review”), che potrebbe colpire in particolare Alexa, il settore della multinazionale che si occupa dello sviluppo dell’assistente vocale.
A riportare l’indiscrezione il Wall Street Journal. “Rimaniamo entusiasti del futuro delle nostre principali aree di business – ha fatto sapere Amazon – In quella di quest’anno, stiamo ovviamente tenendo in considerazione l’attuale contesto macroeconomico e valutando le opportunità di ottimizzazione dei costi”.
Nello specifico riguardo ad Alexa la società ha spiegato che “è nata come un’idea su una lavagna. In meno di dieci anni si è trasformata in un servizio di intelligenza artificiale con cui milioni di clienti interagiscono miliardi di volte alla settimana in lingue e culture diverse in tutto il mondo. Anche nell’ultimo anno, le interazioni con Alexa sono aumentate di oltre il 30% a livello globale. Siamo ottimisti sul futuro di Alexa come non lo siamo mai stati, e rimane un’attività e un’area di investimento importante per Amazon”.
Alexa è una divisione da oltre 10 mila dipendenti, che richiede ingenti investimenti di capitale. I documenti interni, visti dal Wall Street Journal, hanno mostrato che in alcuni anni l’unità di dispositivi di Amazon, che include Alexa, ha subito una perdita operativa di oltre 5 miliardi di dollari l’anno.
In altre parole, è possibile che la compagnia possa decidere di smettere di investire in nuovi miglioramenti per Alexa, specie se questi ultimi non dovessero generare degli immediati vantaggi economici per la stessa Amazon.