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Diciottomila aggressioni a danno degli operatori sanitari in un anno con un aumento del 38 per cento negli ultimi cinque anni. Il 42 per cento denuncia (in maggioranza sono donne) di essere stato almeno una volta nella propria attività vittima di aggressioni fisiche o psicologiche. Un lavoro difficile ma anche malpagato: gli stipendi sono del 22 per cento più bassi rispetto alla media Ocse. Contesto lavorativo difficile, remunerazioni non adeguate e la conseguenza è che 1 su 2 tra medici e infermieri è in burnout.
La storia delle aggressioni a chi lavora in prima linea, pronti soccorso e 118, è fatta di vicende umane e sofferenza. E il nuovo anno si apre all’insegna della continuità della spirale di violenza. Tre in poche ore tra Napoli e provincia. Questa notte i carabinieri del nucleo radiomobile hanno arrestato nel capoluogo campano per lesioni, violenza e minaccia a personale sanitario e interruzione di pubblico servizio una donna di 41 anni, già nota alle forze dell’ordine. Lo zio era al pronto soccorso (in codice verde) dell’ospedale Cotugno. Lamentando, a suo dire, la lunga attesa insieme a tre parenti, la 41enne ha minacciato la dottoressa di turno, poi l’ha aggredita. La donna è finita in manette, sottoposta ai domiciliari in attesa di giudizio. I tre parenti sono stati denunciati per minaccia a personale sanitario. Per il medico lesioni guaribili in 5 giorni.
Ieri, come riferisce l’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate che si occupa di denunciare le aggressioni agli operatori sanitari, alle 11 di mattina al pronto soccorso di un altro ospedale, il Cto, che si trova nella zona di Capodimonte a Napoli è giunto un uomo accompagnato dal figlio che lamentava un dolore addominale. Il personale del triage ha invitato il figlio ad attendere nella sala d’attesa, ma al padre non è andata giù la decisione e ha sferrato un calcio in pieno petto all’ infermiere. Improvvisamente l’uomo, che appariva dolorante per la colica addominale, ha trovato la forza di mettere ko il sanitario.
All’ospedale Maresca di Torre del Greco il personale in servizio al triage è stato aggredito dai parenti di un paziente. Per ‘fortuna’, se si può dire così, solo parolacce, offese e minacce perché il personale ha fatto da scudo con i congiunti del ricoverato”.
Giovedì scorso nel pronto soccorso dell’ospedale Pertini di Roma, invece, una donna ha aggredito a calci e pugni il personale sanitario, interrompendo il regolare servizio. Sul posto sono intervenuti i militari che hanno bloccato una 42enne in stato di agitazione perchè lamentava il mancato ricovero.
Sulla vicenda delle aggressioni agli operatori sanitari il prefetto di Napoli, Michele di Bari, si è fatto sentire per esprimere vicinanza e solidarietà a tutti i lavoratori e le lavoratrici che, anche durante le festività, assicurano con continuità e professionalità, le prestazioni sanitarie a tutela della salute di tutti i cittadini. Secondo i dati diffusi da Nessuno Tocchi Ippocrate nel 2024 le aggressioni totali tra Asl Napoli 1 ed Asl Napoli 2 sono state 74.