Il Vomero sprofonda, ed esplode la rabbia dei residenti. “Dove sono le istituzioni?” chiede una giovane. È una sfollata di via Morghen, il palazzo davanti alla voragine. Circa 200 persone sono scese in piazza Vanvitelli. Cartelli, megafoni e proteste hanno invaso lo struscio domenicale. Tre palazzi evacuati, due emergenze diverse, saldate in poco tempo. Prima il civico 113 di via Solimena, il 9 febbraio, con il cedimento della scala di uno stabile. Risultato: 12 appartamenti e 3 negozi sgomberati, tuttora inagibili. Poi il crollo stradale del 21 febbraio in via Morghen. Via dalle case circa 60 abitanti del civico 63, e un’altra decina del condominio di via Solimena 9. Rientreranno chissà quando.
“Dove è il nostro sindaco, dove è il presidente della Regione?” domanda ancora la ragazza. Punta il dito: “Nessuno è venuto a chiedere alle persone sfollate se avessero bisogno di una casa dove stare”. Ma peggio: “Nessuno ha offerto loro una bottiglia d’acqua”. Eppure, “dentro ci sono persone anziane, ammalati, o che hanno bambini piccoli”. C’è collera, ma anche esasperazione. Perché “noi paghiamo le tasse sempre”. E serpeggia un timore: nel Vomero gruviera, potrebbe capitare di nuovo. “Via Morghen – sostiene la giovane – è tempestata di buche e radici che vengono fuori”. Insomma: la prevenzione.
Un’altra residente di via Morghen sottolinea: “Abbiamo subito cinque allagamenti, se si allaga sempre i lavori non andranno mai avanti”. Il costo aumenta sempre più, vedremo chi pagherà alla fine. Per adesso, si accollano tutto i condomini. In piazza, in maniera discreta, ci sono pure i legali. Si attendono i primi responsi, i consulenti della Procura sono al lavoro. Pochi invece i politici. C’è una delegazione di Europa Verde, capeggiata dal deputato Francesco Emilio Borrelli. Battibecca con un uomo: “Non è uno sfollato, è venuto a provocare”. Assieme al parlamentare, i consiglieri municipali Rino Nasti e Luca Bonetti. Compare pure l’assessore regionale Antonio Marchiello. Ma allarga le braccia: “La Regione non può intervenire, questione di competenza”. Intorno non si placa l’ira dei cittadini. “Siamo soli, ci sentiamo abbandonati” ripete un’altra donna. Pasquale, sgomberato da 3 settimane, se la prende coi presunti ristori. “Abbiamo avuto offerte ridicole, 50 euro di risparmio sulla Tari”. In piazza anche la rete sociale No Box. Al Comune di Napoli, gli attivisti non chiedono solo “di prendere posizione sui garage interrati, la speculazione del momento”. Vogliono pure “una ztl a San Martino”, ed “il monitoraggio del sottosuolo”. Il Vomero fa i conti con la sua fragilità.