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Non c’era il Pd, non c’era il Comune di Napoli, mancava pure la quinta municipalità. Diventa un caso politico e istituzionale il presidio antifascista al Vomero, indetto dopo il pestaggio del 12 ottobre, a danno di un 42enne. In via Luca Giordano circa 200 persone, per manifestare solidarietà a Roberto Tarallo. L’uomo porta ancora i segni dell’aggressione sul volto. La Digos indaga sull’episodio, ed è caccia a 4 responsabili. Segni particolari: gli assalitori hanno portato via un giubbino, recante una toppa col simbolo “Antifa”. Gli investigatori privilegiano la pista politica. Un flashback da anni ’70. Per dire no al ritorno della violenza, in via Luca Giordano c’erano cittadini ed esponenti politici, pur senza simboli di partito. Ma spiccavano alcune assenze. “Assente ingiustificata la quinta municipalità, il territorio in cui è avvenuta l’aggressione” denuncia Franco Di Mauro della Rete No Box, una delle sigle promotrici del presidio. Presenti invece, ad esempio, i presidenti delle municipalità Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio (Sandro Fucito), Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia (Nicola Nardella), Stella, S. Carlo Arena (Fabio Greco). Tutti e tre sono espressione della stessa maggioranza al governo del Vomero-Arenella, presieduto dalla dem Clementina Cozzolino. Cioè, quella dell’amministrazione Manfredi al Comune, assente pur’essa.

Non pervenuto anche il Pd. Il segretario metropolitano Peppe Annunziata, ad Anteprima24 dichiara “casco dalle nuvole”. Dalle sue parole emerge un cortocircuito politico-comunicativo. “Non sapevo nulla e soprattutto non ho ricevuto nessun invito, sono veramente dispiaciuto di non aver letto questa cosa – dice Annunziata – Adesso chiamo il segretario del circolo Vomero, se ne era a conoscenza“. Secondo il segretario del Pd Napoli, “c’è stato un equivoco, una dimenticanza, una mancanza nostra probabilmente“. Annunziata, comunque, si proclama dispiaciuto perché “altrimenti sarei certamente intervenuto“.

Dal palco della manifestazione, a titolo personale, si scusa Daniele Quatrano, consigliere al Vomero-Arenella per Napoli a Sinistra in Comune. “Gravissima l’assenza della municipalità oggi” sostiene. Non polemizza, anzi si professa “contento” la vittima dell’aggressione. “C’è una reazione – sottolinea Roberto Tarallo – anche di condivisione per quanto accaduto che speravo arrivasse, ma non pensavo così forte“. Però il 42enne invita a non abbassare la guardia: “Per tutto quando sta accadendo anche fuori dall’Italia, c’è un humus fertile per far proliferare ogni tipo di violenza ed estremismo“. E sventolando una bandiera arcobaleno, dal palco la consigliera regionale Maria Muscarà invoca la pace, ma “non a giorni alterni“. Anche qui nel mirino c’è il Pd, insieme al M5S, che sul pestaggio al Vomero ha presentato interrogazione al ministro dell’Interno. Entrambi hanno votato il decreto Ucraina, al tempo del governo Draghi. “Quel decreto – ricorda Muscarà – che poi si è continuato per un anno, ha consentito gli invii di armi“.