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Al Vomero abbattono un grosso pino in viale Raffaello, motivando con ragioni di sicurezza: scoppia la rivolta. Sul posto arriva la polizia, identificando alcuni cittadini. In prima fila, a protestare, anche lo scrittore Maurizio de Giovanni, residente in zona. Una mattinata di fuoco nel quartiere collinare. E per una volta non c’entra l’ondata di caldo. “Si abbatte un albero sano. Meraviglioso” scrive de Giovanni su Facebook, in una sorta di cronaca in diretta. Il suo è un grido di dolore. Il tono dello scrittore è elegiaco, ma la sostanza gronda ira. Per il pino di viale Raffaello, fa presente, la natura ha avuto bisogno “di decenni”. Ma ora invece “si uccide in un attimo”. Il motivo? “E chi lo sa. Qualcuno che si sentiva minacciato. O che magari voleva vedere meglio il panorama”. De Giovanni dà voce allo sgomento di tanti residenti. “Forse in città – si sfoga – non c’era niente di più urgente da fare. O forse si aspettava il momento in cui c’era meno gente per fare domande”. La chiosa amara: “A volte veramente passa la voglia di combattere”.

Ma il caso non nasce oggi, con il blitz del Comune di Napoli. Il taglio era nell’aria da tempo. E da mesi i comitati sono sulle barricate. Franco Di Mauro, presidente del comitato San Martino, ricorda le segnalazioni del gennaio scorso. A insospettire fu il transennamento del Pinus Pinea. In uno scambio via pec, dall’amministrazione “ci fu risposto che all’epoca non era stato rilasciato alcun permesso ad abbattere ed erano in corso verifiche”. Nel  frattempo, le cose sarebbero cambiate. Il comitato è stato informato di un nulla osta. La data di rilascio è del 18 marzo scorso. Il provvedimento sarebbe stato adottato in base ad una perizia agronomica, commissionata da un privato, e a prove strumentali. Il suolo su cui sorgeva l’albero è di un condominio. Il richiedente si è impegnato a piantare un albero adulto della stessa specie, o specie autoctona. A seguito dell’abbattimento, il Comune ha chiesto la trasmissione del Certificato di Eliminato Pericolo. Intanto Di Mauro ha inviato una pec urgente all’assessore Vincenzo Santagada. Vi si deplora, tra l’altro, l’intervento degli agenti. “Non abbiamo più parole – sottolinea il comitato – per esprimere il nostro giudizio pessimo sull’operato di questa amministrazione, schiacciata dalla ignavia e dalla burocrazia avallata da uno stato di polizia sempre più inquietante”.

E di “scempio” parla pure una nota di Europa Verde. “Lo scenario è sempre lo stesso – dichiarano il deputato Francesco Borrelli e il consigliere municipale Rino Nasti -, una richiesta al servizio verde per motivi di sicurezza, il Comune di Napoli non fa mai approfondimenti, e concede le autorizzazioni, comprese quelle per l’occupazione di suolo pubblico per gli enormi camion che effettuano questo operazione”. Europa Verde critica la presunta assenza di “una preventiva informazione alla cittadinanza”, e punta il dito: “Sono operazioni fatte quasi furtivamente”. Ma in ogni caso,  la scelta è vissuta da molti come una ferita.