Pedonalizzazione di piazza degli Artisti, passa in consiglio municipale la delibera di proposta alla giunta comunale: il sì definitivo spetta a Palazzo San Giacomo. L’ok arriva dopo 4 ore di discussione infuocata, col voto contrario di pezzi di maggioranza e delle opposizioni. Venti i voti favorevoli e sei i contrari. Gremita l’aula consiliare del Vomero Arenella, con l’intervento di cittadini e comitati. Il fatto non deve stupire. Sulla chiusura al traffico, da quasi un anno è scontro aperto nell’area collinare di Napoli. E in consiglio sono fioccate accuse incrociate. Bocciati, tra l’altro, due emendamenti della minoranza del centrodestra. Intendevano inserire nella proposta il no a parcheggi interrati e nuovi dehors in piazza. Una mossa di Forza Italia e Lega per mettere in difficoltà la maggioranza, da tempo contraria a garage e tavolini. Con il centrodestra hanno votato anche Europa Verde e Daniele Quatrano di Napoli Solidale, forze del centrosinistra, oltre a Salvatore Pace, capogruppo del misto in quota de Magistris.
La questione box mica spunta fuori a caso. Riemerge pure nell’ultimo parere favorevole alla delibera municipale, trasmesso il 18 ottobre dal Comune di Napoli. L’area infrastrutture stradali, infatti, sottolinea che a piazza degli Artisti “è prevista la realizzazione di un parcheggio interrato”. Un’altra vicenda annosa, segnata da un lungo contenzioso. Ma per adesso è in ballo la pedonalizzazione. Una scelta su cui si gioca molto la presidente municipale Clementina Cozzolino. “Questo è solo l’inizio – avverte cauta – la proposta progettuale va riempita di contenuti. Sicuramente è perfettibile”. Tuttavia rivendica il “lavoro della municipalità”. Il forzista Antonio Culiers però attacca: “Non è mai arrivato niente nelle commissioni”. La storia, invero, parte nel novembre scorso. Da allora, la piazza ha cambiato volto per un nuovo dispositivo. A partire da una serie di divieti al transito veicolare, di sensi unici e al varo di una rotatoria. Per molti mesi, è stata interessata dalla messa in sicurezza della Phytolacca, albero su cui c’è un vincolo monumentale. Ma per pedonalizzarla occorre una delibera del Comune. Anche se il consigliere verde Luca Bonetti, per dirla tutta, parla di una “pedonalizzazione di fatto” in corso. “A seguito del provvedimento del novembre 2023 – ricostruisce l’avvocato Aristide D’Alessandro -, la piazza veniva parzialmente chiusa, per essere destinata ad attività natalizie. Dopodiché questo provvedimento è stato mantenuto”. Il legale è qui su delega di circa cento famiglie di residenti, alquanto ostili al provvedimento. Considera “illegittima” la reiterazione del dispositivo. “In precedenza – ricorda – erano stati già posti i cartelli relativi all’area pedonale, ma a seguito delle proteste dei cittadini sono stati rimossi e sostituiti col divieto di transito, perché l’iter è di pertinenza del Comune, come si evince anche da quanto evidenziato da polizia locale e servizi nella documentazione”.
Ma in sala ci sono anche residenti d’accordo con la Municipalità. “La piazza ora respira – sostiene Mauro Maurizio Palumbo – si tratta di dieci metri chiusi e non cambia nulla per la circolazione delle auto. Da pedone, dico di dare priorità alle persone e oggi so dove posso attraversare, a differenza degli anni precedenti”. La faccenda appare non semplice. C’è chi invoca le ragioni dell’ecologia, per promuovere l’area pedonale. Ma Europa Verde denuncia invece l’aumento dell’inquinamento in via Recco. Evocando i box interrati, il capogruppo Rino Nasti accusa “il partito del cemento, sinora travestito in nome di 150 m quadri di piazza presunta liberata”. La consigliera regionale indipendente Maria Muscarà punta il dito contro un “ambientalismo di facciata, il classico green washing”. “Nessuna azione sulla mobilità cittadina – aggiunge – può essere fatta ‘a spezzatino’ con azioni singole, non c’è alcun beneficio anzi si caricano di traffico le zone limitrofe. E temo sia solo il prodromo dei parcheggi interrati”.
A prendere parola anche l’artista civico Ruben D’Agostino, uno dei frontman della protesta. Subito rammenta all’aula “le carte alla procura della repubblica“, inviate da un consigliere comunale. Si scaglia poi contro “l’imposizione di qualcosa a danno dei cittadini in maniera antidemocratica, con una delibera che doveva durare 15 giorni ed è durata un anno”. E rivolto a una consigliera, incalza: “Vorreste farci gli eventi, ma lei sa che in piazza sono previsti due stalli di aggregazione per un’eventuale evacuazione da terremoto?”. Contro la bocciatura degli emendamenti anche la rete NoBox. In particolare, riferisce una nota, “non si capisce perché” non sia passata “almeno una dichiarazione di intenti (odg) che formasse parte integrante della delibera”, per esprimere dissenso “rispetto all’antica ipotesi di realizzare 500 box privati interrati con uno scavo di 20 metri”. Per il resto, i NoBox mantengono una posizione articolata. “Condivisibile – spiegano – la scelta di pedonalizzare Piazza degli Artisti anche se è estremamente discutibile la modalità e l’aspetto estetico di tale pedonalizzazione”. Si criticano, tra le altre cose, l’assenza di “arredo urbano e di verde”.
Ma la maggioranza, pur non compatta, prova a fare quadrato. “Questo è un punto di partenza – afferma Paolo Pace della rete Per – per vedere il Vomero sempre meno invaso dalle auto. Vogliamo un quartiere più a misura di cittadino e meno di traffico veicolare”. Giulio Delle Donne (Pd) se la prende con “l’atteggiamento oltranzista e ideologico di molti dei contestatori della pedonalizzazione”. E svelando di aver cambiato idea, dopo un’iniziale contrarietà, assicura: “È una scommessa che stiamo facendo con il futuro, ne avremo tutti da guadagnare”. Una cosa è certa: non finisce qui.