Al Vomero Arenella monta la protesta per l’abbattimento di alberi al Parco Mascagna. E oggi è partita una segnalazione ai Carabinieri Forestali. Domani invece, alle 11, è convocata una manifestazione in via Ruoppolo. La tensione sta salendo da martedì, con i primi tagli. Da allora, ogni giorno, cittadini e comitati hanno stazionato sul posto. Non si sono accontentati delle rassicurazioni. Per il Comune di Napoli, l’intervento è l’avvio dei lavori di riqualificazione del parco. Gli abbattimenti sono considerati necessari, per lo stato di alcuni tronchi. Una decisione presa anche per il maltempo invernale, coi rischi per l’incolumità dei passanti. Ma c’è chi vuol vederci chiaro. In prima linea c’è il neonato comitato “Mamme del Parco Mascagna“. Con loro la rete sociale No Box. Chiedono di visionare gli atti, posti a base degli abbattimenti. In primis la relazione degli agronomi. Si temono tagli indiscriminati. Si cercano informazioni sui piani del Comune, circa l’inserimento di nuovi alberi, al posto di quelli rimossi. Si lamenta però, finora, assenza di risposte.
E stamane Ermete Ferraro, dirigente territoriale dell’associazione Verdi Ambiente e Società, si è rivolto al comando Forestali di Napoli. “Martedì 21 – riferisce Ferraro – è intervenuta una ditta esterna all’A.C. per eseguire – con apposita attrezzatura – quelle che si sono subito rivelate attività più che di potatura e/o capitozzatura, di preparazione a successivi abbattimenti“. Nella lettera sostiene che “tali operazioni sono state condotte per buona parte del tempo in assenza di un diretto monitoraggio di un funzionario comunale e, soprattutto, nella persistente mancanza dell’apposizione del prescritto ‘cartello di cantiere’”. Si parla di un “obbligo finalizzato all’identificazione del cantiere stesso da parte degli organi di controllo preposti e del pubblico”. Per ora, “la ditta (non identificabile in alcun modo, utilizzando un’autogru presa a noleggio) – scrive l’ambientalista – ha proceduto all’abbattimento di almeno sei alberi di Quercus Ilex (leccio), ignorando la protesta dei cittadini“. I dimostranti chiedevano la sospensione temporanea delle operazioni, “per verificare nella massima trasparenza su quali atti autorizzativi e perizie tecniche si ipotizzi di abbattere una dozzina di alberi nella sola area perimetrale, ed una quarantina nel complesso, con grave ed irreversibile danneggiamento del patrimonio arboreo dell’unico parco pubblico della zona“.
No Box e comitato Mamme, inoltre, denunciano “risposte vaghe e non esaustive” dagli operatori sul posto. E formulano dieci domande per l’assessore Santagada e la V Municipalità. Tra queste, “perché – dopo ben 4 anni dall’approvazione del progetto e 2 mesi di chiusura al pubblico – la prima azione di ‘riqualificazione’ del Parco Comunale ‘Mascagna’ è stato l’abbattimento di diversi lecci dell’area perimetrale?“. E ancora: “Sulla base di quale accertamento fitosanitario ed agronomico è stata stabilita la necessità – per dichiarati motivi di tutela della pubblica incolumità – di procedere all’abbattimento di una dozzina di alberi in quella sola area, prevedendone una quarantina complessivi?“. Secondo gli attivisti, dal progetto di restyling del parco trasparirebbe “l’esigenza di ridurre la presenza di alberi e le bordure di arbusti nell’area della recinzione perimetrale”. Nell’area collinare è esplosa la “guerra degli alberi”.