Un oggetto misterioso, quasi non identificato. Non è un ufo ma, a quanto risulta, un chiusino fognario. Piazzato al centro della carreggiata, in via San Gennaro Antignano. Nel cuore antico del Vomero, guardato dall’omonima chiesa. Ha forma circolare, è costruito in cemento, un’altezza di circa 40 cm. La fantasia popolare l’ha ribattezzato ‘fortino’. Ma come spesso accade, è diventato sversatoio di rifiuti.
Sporcizia a parte, tanti sono incuriositi dal manufatto. Ha il fascino perverso dell’ignoto, è un piccolo giallo napoletano. Altri, invece, sono preoccupati. “Quando non ci sono auto parcheggiate davanti, è poco visibile al transito dei veicoli” dice Rino Nasti, capogruppo di Europa Verde alla Municipalità Vomero Arenella. Qualcuno chiedeva di rimuoverlo, se possibile. O quantomeno renderlo più percettibile, collocando dei catarifrangenti. Invece è rimasto tutto così, nonostante un atto approvato in consiglio municipale.
Il fortino è sempre là, nella sua fissità enigmatica. È un’arcana struttura, avvolta dai suoi interrogativi. Non si sa, con esattezza, a quando risalga. A cosa serve? In tanti hanno tirato a indovinare. C’è chi ha evocato i tombini, le caditoie otturate. L’ha immaginato come diga anti allagamenti. Altri hanno sentenziato: è una vasca di raccolta, per le acque piovane. Alla Municipalità spiegano, dopo accurata indagine: è un chiusino del Ciclo integrato delle acque. Entra in azione per ‘i troppo pieni’ delle fogne. Si apre in modo guidato, senza esplodere. Ma un alone occulto rimane, inspiegabile, chissà perché. Come se la creatività dei passanti esigesse di ricamarci sopra. In fondo siamo a Napoli, regno di tante leggende. E poi qui, davvero, conta un’altra domanda: cosa farne? “Spiace rilevare che – aggiunge Nasti – a distanza presumo di almeno due anni dalla approvazione del consiglio municipale della richiesta di ridefinire l’assetto della strana costruzione, esso giace ancora lì”. Immutabile come una sfinge: tra poco diverrà magari un’attrazione per turisti.