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Napoli ha 2500 anni di storia e “l’80 per cento di suolo pubblico occupato da esercizi di ristorazione”. Intorno allo sfregio di spazi di “eccezionale pregio” si dilunga lo storico dell’architettura Pasquale Belfiore, la sua relazione apre la prima conferenza nazionale sulla vivibilità cittadina. E dove, se non a Napoli? “La capitale dell’invivibilità” dice amaro Gennaro Esposito, consigliere comunale di maggioranza e presidente del locale comitato Vivibilità Cittadina. Da avvocato ha battuto il Comune in primo grado due volte, in cause avviate contro la movida fracassona al Centro Storico. E oggi accoglie gli altri comitati civici di tutta Italia.

Nell’austera sala della Biblioteca De Marsico, a Castel Capuano, ci sono attivisti di Roma, Venezia, Catania, Caserta. Senza contare varie altre sigle partenopee. Li unisce un filo invisibile: il disagio urbano. Città sempre meno vivibili, fagocitate da logiche di consumo e profitto. Le spine sono comuni, e le definizioni ormai familiari. Overtourism, gentrificazione, fitti alle stelle, il dilagare delle occupazioni di suolo pubblico. Una movida violenta e chiassosa. Lo spettro minaccioso di tavolini e dehors.

Nel programma degli interventi, era previsto un saluto del sindaco Gaetano Manfredi, presidente dell’Anci. Ma l’inquilino di Palazzo San Giacomo ha dato forfait. “Quest’amministrazione comunale è da bocciare” attacca Stefania Cappiello, presidente del comitato No Fly Zone. Si batte contro il boom di sorvoli dell’aeroporto di Capodichino, con altri residenti lamenta una presunta lesione al diritto alla salute. Comune di Napoli e Regione Campania si sono costituiti in giudizio contro di loro. E anche a Castel Capuano si avverte il gelo delle istituzioni, assenti in massa. Ma i comitati non demordono affatto. In tanti si iscrivono a parlare, nel corso dei lavori. Raccontano di luoghi stravolti. Quartieri trasformati in luna park del turismo, assaliti da torpedoni mordi e fuggi, soffocati dall’olezzo di fritture a basso costo. Legioni di cultori del panzarotto. Si registrano problemi condivisi, e doglianze specifiche. I cittadini sono venuti qui per contarsi, e provare a fare massa critica. “Vogliamo organizzare un sistema più efficace a livello nazionale” spiega Nicola Barone della rete romana di associazioni Città Vivibile. Può essere un passo avanti.

ASSOCIAZIONI CHE HANNO PARTECIPATO:

Associazione RiBella Firenze

Associazione Vivere nel Centro Storico di Gubbio

Comitato Emergenza Trastevere Roma

Coordinamento dei Comitati dei Residenti del Centro Storico di Catania

Comitato Canneto Bardi Firenze

Comitato Centro Storico La Maddalena

Comitato Danni da Movida Venezia

Comitato Parco delle Finanze Castro Pretorio Roma

Comitato Piazzetta Garibaldi Carpi (MO)

Comitato Residenti Centro Storico Modena

Comitato Residenti Centro Storico di Angri

Comitato Rione Monti Roma

Comitato “Rumore No Grazie” Cagliari

Comitato Vivibilità Cittadina Caserta

Foligno Vivere nel Centro Storico

RACV – Rete di Associazioni per una Città Vivibile – Roma

ACMÈNAPOLI

Associazione AFIDA

Associazione Carlo III Ponti Rossi Napoli

Associazione Cittadinanza Attiva in Difesa di Napoli

Associazione Progetto Cittadino

Associazione Risorgimento Napoletano

Chiaia Viva e Vivibile

Cittadinanza Attiva e Tribunale dell’Ammalato Campania e Napoli Ovest

Comitato Gazebo Verde per la Difesa del Verde Urbano

Comitato No Fly Zone

Comitato Portosalvo Napoli

Comitato Vivibilità Cittadina Napoli rete dei Comitati Bellini, Vico Quercia,

Quartieri Spagnoli, Vomero, Bagnoli, Chiaia, Piazza Garibaldi

Vivoanapoli APS

Rosso Democratico

Terramaremotus APS

RELAZIONI:
Il Prof. Pasquale Belfiore, il Prof. Eugenio Mazzarella, il Prof. Carlo Iannello, la Dott.ssa Stefania Russo, Il Prof. Antonio Gallo