Dall’invasione dei tavolini alla cura del verde, passando per le voragini stradali e le periferie. Un j’accuse all’amministrazione cittadina, firmato dalla rete sociale No Box-Diritto alla città. “Denunciamo l’amministrazione comunale di Napoli – afferma il documento – per la sottrazione continuata e progressiva di spazi pubblici”. Strade e marciapiedi “sottratti alla libera circolazione ed al passeggio dei cittadini che hanno perso ogni diritto sul suolo che calpestano”. Gazebo, sedie e tavolini “hanno la priorità su pedoni, anziani o bambini, disabili o donne incinte, che devono segnare il passo di fronte a tutti questi ingombri (occupati da loro simili)”. Spesso “si fa la fila per passare tra un tavolino ed il muro. Motociclette che parcheggiano e transitano sui marciapiedi e mai nessun vigile che contesti la violazione del codice della strada”.
Una invettiva pubblica. Perché “quale Tribunale accoglierà la nostra denuncia?”. Si contesta “l’incuria di parchi e giardini”. E poi si chiede conto del “monitoraggio del sottosuolo e dei sottoservizi, causa di tante voragini”. Si punta il dito contro la sottrazione di “spiaggia” e “mare ai napoletani”, ricordando i “pochi privilegiati che ne traggono profitto”.
Si stigmatizza “la chiusura progressiva di tanti luoghi di cultura (cinema, teatri, biblioteche)”. Si evoca un “abbandono”: “Le periferie di Napoli sono state dimenticate, figlie di un dio minore”. L’amministrazione comunale è attaccata “per aver ridotto questa nostra splendida città solo una cartolina per turisti in cambio di un livello di vivibilità vicina allo zero”. E anche “perché, dopo avere abbandonato edifici e spazi pubblici, li rivuole indietro senza tener conto del fatto che associazioni e volontari li hanno tenuti in vita”. Come ci erano riusciti? “Esercitando gratuitamente numerose attività socio-culturali che hanno rivitalizzato interi quartieri, sottraendo al contempo numerosi adolescenti alla strada”. Si lamenta la lesione “dei diritti più semplici e banali delle persone”. L’atto d’accusa è una piattaforma del dissenso. L’obiettivo è raccogliere adesioni di altre associazioni e comitati. No Box-Diritto alla città è una rete civica di associazioni e cittadini, impegnati sui temi urbanistici, energetici, ambientali e sociali.