Stalking e maltrattamenti contro familiari e conviventi, la Campania è maglia nera in Italia. I dati emergono dal report di analisi “8 Marzo – Giornata internazionale della donna”, elaborato dal Servizio Analisi Criminale della polizia di Stato. Il documento è stato presentato oggi a Roma,, presso la Direzione Centrale Polizia Criminale, ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. L’indagine esamina i temi della violenza di genere e della relativa azione di contrasto, attraverso l’elaborazione degli elementi acquisiti dalla Banca dati delle Forze di polizia. Nel 2024 gli omicidi con vittime donne sono stati 113, di cui 99 in ambito familiare/affettivo. Di queste, 61 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Sono tra i dati più bassi dell’ultimo decennio. “Testimoniano – afferma il report – il forte impegno della società per la sensibilizzazione sul fenomeno e, in particolare, delle Forze di polizia per l’attenta e costante attività di prevenzione”. Costante l’incremento delle misure adottate per prevenire possibili reati e garantire sicurezza alle vittime di violenza: l’anno scorso sono quasi raddoppiati gli ammonimenti del Questore (+94%) e più che triplicati gli allontanamenti del maltrattante dalla casa familiare (+224%).


A livello territoriale, si segnalano però i primati negativi della Campania. Per gli atti persecutori, la regione registra la più alta incidenza per 100.000 abitanti di reati commessi (49,64). Idem per i maltrattamenti tra le mura domestiche, dove l’incidenza è pari al 62,22. All’opposto, in Campania troviamo uno dei valori più bassi (6,82) per le violenze sessuali. Tra le province italiane, Napoli ha il triste record di atti persecutori (1740) e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (135). Ed è la seconda peggior provincia per maltrattamenti contro familiari e conviventi (2154), dopo quella di Roma (2229). Nell’area napoletana sono in crescita tutte le tipologie di reati considerate dall’analisi. Rispetto al 2023, sale il numero delle deformazioni dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (da 3 a 5 casi), del Revenge porn (da 113 a 135), delle violazioni ai provvedimenti di allontanamento da casa familiare e divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da persona offesa (da 78 a 111), degli atti persecutori (da 1728 a 1740), dei maltrattamenti (da 2060 a 2154), delle violenze sessuali (da 197 a 232).
Nella provincia di Avellino, aumentano le violazioni ai provvedimenti (da 9 a 19), i casi di stalking (da 186 a 230), i maltrattamenti (da 181 a 185), gli stupri (da 20 a 28). Anche la provincia di Benevento presenta alcuni numeri in crescita: raddoppiati i casi di Revenge porn (da 4 a 8) e di violazioni di provvedimenti del’autorità giudiziaria (da 9 a 19), ci sono anche più atti persecutori (da 77 a 88) e violenze sessuali (da 14 a 16). Nel Sannio, viceversa, calano i maltrattamenti (da 110 a 102). Con esclusione delle deformazioni dell’aspetto (da 3 a 0), si incrementano le violenze di genere pure in provincia di Caserta: diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (da 13 a 25 episodi), violazione di provvedimenti (da 23 a 33), atti persecutori (da 311 a 356), maltrattamenti (da 422 a 519), violenze sessuali (da 50 a 53). Trend analogo si rileva nella provincia di Salerno, ad esclusione del Revenge porn (casi diminuiti da 29 a 18): violazioni di provvedimenti (da 37 a 67), stalking (da 443 a 471), maltrattamenti (da 518 a 657), stupri (da 62 a 67). Insomma, il quadro campano non è incoraggiante.