All’improvviso il Napoli si scopre in emergenza. Nel momento clou della sua stagione, Luciano Spalletti scopre la fragilità dei suoi attaccanti. In vista del doppio confronto di Champions contro il Milan, prima volta in assoluto per gli azzurri ai quarti di Champions League, bisogna sciogliere il dubbio legato a Victor Osimhen. Prima della trasferta di Lecce filtrava un certo ottimismo nell’ambiente, con lo stesso Spalletti a sbilanciarsi sulla possibile presenza dell’attaccante nigeriano a San Siro contro il Milan. Ma nel penultimo allenamento prima della partenza per Milano, Osi ha continuato a svolgere lavoro individuale ed in palestra. Nella giornata odierna il test decisivo, con la seduta di rifinitura in cui la presenza o meno del numero nove potrebbe essere indicativa ma non determinante. Perché gli staff tecnico e medico potrebbero anche optare per un ulteriore sessione di lavoro differenziato ma decidendo di farlo comunque aggregare ai compagni a fine giornata, facendolo salire sull’aereo ed inserendolo nella lista dei convocati. Dipende tutto dagli ulteriori esami a cui si sottoporrà, considerando la gara di ritorno e le possibili ricadute. Anche Raspadori ha lavorato a parte a Pasquetta, ma è l’unico attaccante dei tre centravanti a disposizione a stare meglio. Perché al netto del nodo legato ad Osimhen, c’è sicuramente l’assenza di Simeone, che ha cominciato a fare terapie e ne avrà almeno per un mese. Se prima c’era abbondanza, ora c’è emergenza. Dalla giornata di vigilia (allenamento mattutino e conferenza stampa di Spalletti in serata a San Siro) se ne saprà di più.
Vigilia di Milan-Napoli, emergenza in attacco: Osimhen, Simeone out, c’è solo Raspadori
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