Per ristrutturare il Polifunzionale di Soccavo servono 550.000 euro, ma il “notevole impegno economico” è “non sostenibile”. Ad affermarlo è il carteggio tra il Comune di Napoli e la Municipalità 9. Il mega complesso da 48.000 mq è inagibile in diverse aree, divorate da degrado. Tra esse ci sono quelle destinate alla sala consiliare della municipalità Soccavo Pianura, e ai gruppi presenti in consiglio. Soffitti crollati, muffa alle pareti, solai sfondati. Perfino erbacce all’imbocco delle pluviali. Per non parlare di altre zone del Polifunzionale. Il teatro, ad esempio, è ridotto a discarica di rifiuti speciali. Lo mostra un video girato da Giovanna Lo Giudice, consigliera municipale del Pd.
L’enorme struttura del Comune non è però tutta abbandonata. Anzi, in altre ali ci sono una palestra, bar e uffici comunali. Ma a gridare vendetta è la situazione della municipalità. Non potendo usare l’aula del polifunzionale, il consiglio si riunisce in un corridoio. Si trova negli uffici municipali di piazza Giovanni XXIII, sempre a Soccavo. “Sede sicuramente non confacente per il ruolo rivestito” sottolinea una nota del direttore della Municipalità. Il documento è dello scorso 13 settembre, e si rivolge al Comune di Napoli. Di preciso al Servizio Coordinamento e Gestione Tecnica del Patrimonio, al quale chiede “con massima urgenza” il ripristino della sala consiliare. Da un sopralluogo del 27 febbraio, infatti, l’aula risulta “in un discreto stato manutentivo”. Ad eccezione, tuttavia, delle pareti nei pressi della facciata esterna, il cui intonaco è ammalorato, e alle diffuse tracce di umidità e muffa. Ma è pur sempre meglio di altri ambienti, in condizioni davvero critiche. Ecco perché la direzione della municipalità spera di poter “usufruire almeno della sala consiliare e degli annessi servizi igienici”. E ricorda l’impegno di Palazzo San Giacomo, manifestato nei mesi scorsi. Ci sarebbe stata disponibilità a valutare “la possibilità di un ripristino parziale dell’area interdetta, nell’ottica del contenimento dei costi di manutenzione”. Insomma tutto no, perché la spesa sarebbe proibitiva. Ma perlomeno ottenere l’aula consiliare.
“Sono anni che denuncio” protesta Lo Giudice. “Già nella scorsa legislatura – spiega – si parlava del degrado in cui versa. Ma ad oggi siamo arrivati oltre e, pensare che da struttura avveniristica è diventata ricettacolo di rifiuti, senza considerare il teatro della struttura che, doveva servire certamente alla comunità mi cosi non è stato”. Non è più un mistero da anni: il Polifunzionale è una ferita aperta, nel tessuto della periferia ovest. Un altro monumento agli sprechi. “Adesso stiamo lavorando affinché – aggiunge la consigliera – almeno l’aula consiliare dove il parlamentino dovrebbe riunirsi venga messa nelle dovute condizioni”. Il tutto, si intende, “sperando che le istituzioni coinvolte pongano in essere azioni concrete affinché il polifunzionale venga ripristinato e messo a disposizione della comunità”. Sarebbe ora.