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Il giallo del Parco Mascagna al Vomero Arenella. La riqualificazione ha una scadenza di 120 giorni, a far data dal via ai lavori. Per il Comune sono partiti il 20 novembre, con potature e abbattimenti di alberi, ritenuti pericolanti. Perciò il termine dell’intervento – importo 238.678 euro più Iva – sarebbe fissato al 20 marzo. O intorno al 10 aprile, togliendo domeniche e festivi. Di tronchi ne hanno buttati giù 23, fino a metà dicembre. Ma del cantiere non c’è ombra, come mostra un video di oggi. A inizio febbraio hanno effettuato le ultime potature. Resterebbero, a questo punto, 36 (o 56) giorni per un restyling radicale. E in molti iniziano a porsi domande.

La ditta affidataria interverrà su muretti e balaustre; dissuasori ai varchi, impianto d’irrigazione; pavimentazioni; aree giochi e campo polifunzionale. E poi ancora su opere in ferro (cancelli e recinzioni). Previsti anche il ripristino dell’impianto di illuminazione e di quello idrico. La riqualificazione di aree a verde con integrazione siepi, e incremento arbusti. Revisione e integrazione di arredi, cestini e panchine. Riattivazione della videosorveglianza. E inoltre, il rifacimento dei servizi igienici ad uso pubblico, e dei locali riservati al personale. Tanta roba. Ma bisognerà pur cominciare. E se chiedi in giro, nessuno ne sa. Dal Comune di Napoli, non risultano comunicazioni ufficiali di ritardi. Secondo fonti dell’amministrazione, anzi i lavori saranno ultimati il prossimo aprile. Tutto a posto, che credevate? Certo, potremmo oltrepassare la scadenza del 20 marzo (o del 10 aprile). Poco male: una proroga sarebbe possibile.

Ma intanto, famiglie e associazioni si interrogano. In tanti reclamano il ritorno del parco, frequentato da bambini e anziani. Per forza: in zona collinare, il verde scarseggia. Il Mascagna è chiuso dallo scorso 8 settembre, per problemi di sicurezza. Da allora, polemiche a non finire. E in attesa della riconsegna, versa nel degrado. Per non parlare del taglio degli alberi. Sulla vicenda si è scatenata una guerra ambientalista. Un’escalation di proteste e accuse. In questi mesi, sono pure continuati i raid vandalici. E non sono mancati gli assalti delle babygang. Il 27 gennaio si è tenuto un sit-in, promosso dalla Rete per la sicurezza. Genitori e figli hanno invocato maggiori controlli. Il clima, attorno ai giardinetti, è insomma plumbeo.

In base al progetto del Comune – afferma la rete sociale No Boxper il 20 marzo sarebbero dovuti terminare i lavori di riqualificazione del Parco Mascagna ma attualmente dopo l’abbattimento selvaggio di decine di alberi periferici si procede molto a rilento“. A dir poco. Gli attivisti temono “un nuovo abbattimento degli alberi centrali senza che venga effettuata una rigorosa perizia con misure strumentali”. E tuttavia “ogni richiesta di confronto anche tecnico viene ignorato dall’Assessorato”. Palazzo San Giacomo, in pratica, si limiterebbe “a risponderci burocraticamente che il Comune ha tempo un mese per rispondere alle richieste di visione degli atti”. Ma il 20 marzo è vicino. Per quel giorno, è annunciato un altro presidio dei comitati.