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Non meritiamo il fango che ci viene riversato addosso, se qualcuno pensa di indebolire il potere giudiziario in favore della democrazia allora si sbaglia”. Lo ha detto il neo procuratore generale presso la corte di appello di Napoli, Aldo Policastro, alla cerimonia del suo insediamento nella sala Arengario del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli.    
L’autonomia e l’indipendenza della magistratura è messa continuamente a repentaglio, in un momento complesso in cui ci sono gravi problemi”. “La criminalità è entrata nel tessuto economico – ha detto ancora Policastro – e questo mette a repentaglio tutti”. Per questo serve, secondo il neo procuratore generale di Napoli, “un salto di qualità negli strumenti di indagine che oggi devono essere all’altezza del tempo”.
 
Nessun contrasto, noi applichiamo la legge, siamo soggetti solo alla legge e per legge intendiamo anche il diritto comunitario”. Così, il neo procuratore generale di Napoli Aldo Policastro ha risposto ai giornalisti che, a margine della cerimonia del suo insediamento gli hanno chiesto un commento sulle dichiarazioni rese dal ministro della Giustizia Nordio dopo la recente decisione del tribunale di Roma sui richiedenti asilo in Albania.
La Costituzione ci impone di applicare la legge – ha detto ancora Policastro – e siamo soggetti solo alla legge. Altri poteri non li possiamo ascoltare”.
 
A mio parere ci sono attacchi, li leggiamo, polemiche a mio parere ingiustificate: i magistrati applicano le norme, chi non è d’accordo può impugnare la decisione, può anche criticare il provvedimento”. Così il neo procuratore generale di Napoli Aldo Policastro ha risposto ai giornalisti che, a margine della cerimonia del suo insediamento gli hanno chiesto un commento sulle polemiche dopo la recente decisione del tribunale di Roma sui migranti.
Da quando sono entrato in magistratura – ha detto ancora Policastro – sono sempre stato convinto che i provvedimenti dei giudici possono essere criticati, discussi ma la continenza, l’attenzione e i limiti vanno rispettati. Il potere giudiziario che è un servizio, ma anche un potere, va distinto dall’Esecutivo e dal Legislativo e ha una sua autonomia a cui non vogliamo rinunciare”.