La rotatoria “più pazza del mondo” è a Napoli, proprio lì, nella zona di via Marina. L’arteria simbolo del traffico cittadino, dove già l’ingorgo era mitologia. E non da oggi, c’è pure la rotatoria con tre semafori. Agli automobilisti è anche nota come quella “della Stella Polare”, dal nome del vicino deposito Anm. Un caso forse unico sul pianeta. Perché si sa: le rotatorie nascono sul principio dell’autogoverno dei flussi, allo scopo di ridurre le code. E allora che bisogno c’è non di uno, ma di tre semafori? Mistero partenopeo. E tanto per gradire, al centro della rotatoria c’è anche la corsia preferenziale per mezzi pubblici e autorizzati.
A segnalare le presunte anomalie un cittadino motociclista, che ogni giorno percorre il nevralgico incrocio. Insieme a lui compiamo questo surreale giro. Arriviamo da corso Lucci, e c’è subito un antipasto: un segnale di stop “anche al semaforo verde”. Osservato lo stop, anche col verde, dobbiamo fermarci ancora. Il bello, si fa per dire, è questo: è verde anche per chi arriva dagli altri lati. Cioè dal parcheggio Brin e da via Marina. Infatti i tre semafori non sembrano coordinati tra loro: sono verdi o rossi contemporaneamente. Quindi o si passa tutti insieme, o ci si deve bloccare all’unisono.
La scena talvolta, se non avesse serie conseguenze, farebbe perfino ridere. Un po’ come negli ingorghi a “croce uncinata” del Bellavista di Luciano De Crescenzo. Ma qui c’è poco da stare allegri: il risultato è sempre il caos.