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È sistemata sotto la pensilina Anm, discreta e signorile. Una poltrona stile vintage, in cuoio marrone, fa bella mostra di sé, in via Aniello Falcone al Vomero. La fermata è quella accanto ai giardini “Nino Taranto”. “Pare sia comparsa ieri” dice l’edicolante a fianco. Chi ce l’ha messa? “Mistero” risponde l’uomo, sorridendo sornione. La cosa, in effetti, ha i suoi risvolti divertenti. Sarebbe pure buffa, se la panoramicissima strada non fosse spesso sfregiata dall’immondizia, tra una movida maleducata e conferimenti fuori orario.

La poltrona potrebbe essere un rifiuto ingombrante, di cui il proprietario – o chi per lui – si è disfatto. Anche se, a vederla così, non sembrerebbe ancora da pensionare. Da buontemponi, poi, l’idea di piazzarla ad una fermata autobus. Chissà la pensata, il colpo d’estro. Magari un messaggio, allusivo dei tempi d’attesa dei mezzi? Forse, nelle intenzioni, un modo di renderli più comodi. Per distrarsi dal malanimo, provocato dai ritardi. L’oggetto induce alla calma, al riposo. È invitante, con le sue morbide forme, accoglienti. E stempera il fastidio. Quasi esorta al distacco meditativo.

Di certo, la poltrona non passa inosservata. E chi l’ha posizionata lì, l’ha fatto con uno scopo preciso. Tra gli utenti del trasporto pubblico, tuttavia, si respiro un filo di diffidenza. Di rispettosa discrezione. Nessuno, sinora, ci si è seduto. Intorno sostano due giovani donne e un uomo, un immigrato. Una pioggerella battezza l’inizio di giugno, sotto un cielo plumbeo. I viaggiatori circondano il pezzo d’arredamento, ma a distanza di rispetto. E aspettano silenziosi, un po’ indifferenti. Disinteressati all’apparente stranezza. Ma a Napoli, in fondo, nulla ci può più stupire. Nel bene, come nel male. E un’altra cosa è sicura. La fermata di via Aniello Falcone, per panorama mozzafiato, rivaleggia con quella di via Posillipo, secondo alcuni ‘la più bella del mondo’. Ma da oggi, fin quando rimarrà la poltrona, può diventare la più confortevole del globo.