Un esposto al prefetto di Napoli, chiedendo di “ingiungere con la massima urgenza” un intervento al sindaco Manfredi. Lo firmano 161 cittadini residenti nella zona, per accendere i riflettori su via Aniello Falcone. Una strada definita “totalmente dissestata”, da “troppo tempo” scrive Fabio Procaccini, legale incaricato dagli esponenti. Il “colpo di grazia” l’avrebbero inferto “i lavori per il rifacimento della linea elettrica che viaggia sotto tutto il manto stradale”. Stando all’esposto, sono “sospesi da settimane”, e avrebbero “inflitto una lunga ed interminabile ferita letale all’intero percorso della strada”. In pratica, i lavori avrebbero “creato evidenti ininterrotti dislivelli in entrambi i sensi di marcia”. I quali “addizionati alle infinite buche da assenza di sanpietrini e numerosissimi dossi “spontanei””, avrebbero “reso la strada tutta altamente pericolosa”.
Un vero grido d’allarme, insomma. Per di più proveniente da una strada molto trafficata, a tutte le ore. Anche per la presenza di molti locali pubblici. Si ricorda infatti che via Aniello Falcone “rappresenta l’arteria primaria di collegamento fra le due macro zone della città: il Vomero e Chiaia – San Ferdinando”. Pertanto, la richiesta all’amministrazione comunale è di “procedere ad asfaltare l’intera strada, in luogo dei pericolosi sanpietrini”. E quindi di “portarla interamente ai livelli di sicurezza ordinari”. Nel descrivere lo scenario, si lamentano non solo i danni subiti dai “veicoli (non solo privati”). Ma anzitutto “la pericolosità principale”, costituita “dall’alto tasso di incidenti stradali e cadute da veicoli a due ruote”. Circostanze attribuite alla “situazione stradale”. Una “pericolosità aumentata notevolmente durante le giornate di maltempo e nella sua percorrenza in discesa”.

Come mai, allora, indirizzare l’atto al prefetto e non al Comune di Napoli? Perché i firmatari si proclamano “stanchi, esasperati e sfiduciati”, nel “manifestare la loro seria e giustificata preoccupazione per il rovinato stato in cui versa l’intera Via Aniello Falcone”. Uno stato che, a detta loro, “espone a gravi rischi sia i loro veicoli, le loro persone e la cittadinanza tutta”. A Palazzo San Giacomo non rivolgono appelli, semmai accuse. “È evidente a tutti – sostiene l’esposto – che Via Aniello Falcone è stata letteralmente abbandonata dal Comune di Napoli che: non ha messo fine al suo deperimento e non ha esercitato il controllo necessario, ai sopradetti lavori, al fine di impedire il suo aggravamento”. Da qui l’istanza per ottenere un’ingiunzione prefettizia.
Sulla questione, il gruppo Enel fornisce alcune precisazioni. “I lavori del cantiere di via Falcone a Napoli – afferma l’azienda – sono parte di un importante piano di investimenti che E-Distribuzione sta realizzando per migliorare la rete elettrica della città e della regione. Questi interventi, nello specifico, mirano a potenziare una linea esistente e a costruire una nuova linea elettrica, con l’obiettivo di offrire un servizio di qualità ai cittadini e di favorire lo sviluppo della zona”. Una volta completati, “consentiranno di avere una rete elettrica più efficiente e resiliente, capace di far fronte ai sempre più frequenti eventi meteorologici estremi. Questo miglioramento infrastrutturale è fondamentale per garantire una fornitura elettrica stabile e affidabile, contribuendo al benessere della cittadinanza e al progresso della città di Napoli”. Fatta la premessa, Enel comunica che “attualmente, il cantiere non è fermo ma semplicemente sospeso in attesa di nuove autorizzazioni richieste dai tecnici di E-Distribuzione agli uffici tecnici comunali. La collaborazione e il dialogo continuo tra le parti coinvolte sono essenziali per il successo del progetto”. Quando si saranno “ottenute le autorizzazioni necessarie, i lavori riprenderanno e, una volta conclusi, le aziende incaricate procederanno a un primo ripristino. Dopo un breve periodo di assestamento, si potrà procedere al ripristino definitivo”. Inoltre, “E-Distribuzione si scusa per i disagi temporanei che i lavori possono causare ai cittadini, ma assicura che, una volta ultimati, la nuova infrastruttura elettrica offrirà benefici significativi”.