Perso il Reddito di cittadinanza, per 33.765 nuclei familiari napoletani parte da oggi – in teoria – il Supporto per la formazione e il lavoro. Sono 350 euro al mese, per 12 mesi al massimo, destinati dal governo agli “occupabili”. Erogazione concessa previo avvio di un percorso di inserimento occupazionale.
Un sussidio del tutto insufficiente, secondo gli ex percettori. I quali, adesso, chiedono l’intervento della Regione. Lunedì 4 settembre (ore 10), è convocato un presidio sotto Palazzo Santa Lucia.
“Per quella data – si legge nella pagina Facebook “Campania per il reddito” – l’auspicio è che si possa giungere a richieste chiare e vertenziali che – pur senza fare sconti al Governo Meloni responsabile dello stop al reddito di cittadinanza per tanti nuclei familiari della nostra Regione – convergano in una piattaforma che, a livello territoriale, distingua due livelli”.
Il comitato per la difesa e l’estensione del reddito, infatti, invoca un doppio binario di aiuti. “Un primo – si spiega – con una richiesta di intervento emergenziale regionale fino a dicembre che dia copertura agli esclusi dal reddito, il secondo più organico che veda dal primo gennaio 2024 l’entrata in vigore di una forma di reddito regionale attraverso anche un’erogazione monetaria come già succede in altre Regioni (ad esempio, in Puglia col Reddito di dignità)”.
Cosa risponderà il governatore Vincenzo De Luca? Per anni il presidente della Regione ha bocciato il Rdc, senza appelli. Arrivò perfino a bollarlo come “una truffa mediatica e politica”. Da alcuni mesi, però, sembra aver rivisto alcune posizioni. Martedì scorso, ad esempio, ha definito “sbagliata e poco rispettosa” la scelta di Palazzo Chigi sul reddito. Lunedì gli ex beneficiari del Rdc potrebbero testare l’eventuale conversione di De Luca.