Venere degli Stracci, dalla Fondazione Pistoletto assicurano che “è stata accettata” la proposta di donazione dell’artista al Comune di Napoli. Tuttavia “c’è una serie di burocrazie tecniche che stanno andando avanti, per poi posizionarla”. Il luogo designato ad accoglierla è la chiesa di San Severo al Pendino, in via Duomo, di proprietà comunale e ridotta ad uso profano. Una scelta non priva di polemiche, nei mesi scorsi. Ma esaurita la vicenda mediatica, lontano dai riflettori, la procedura amministrativa ha fatto il suo corso. Con una disposizione dirigenziale, lo scorso 13 dicembre l’Area cultura del Comune ha fissato il termine dell’iter in 180 giorni. Ossia la massima scadenza prevista dal Regolamento comunale di disciplina delle liberalità e degli interventi di mecenatismo. Il computo si fa partire dalla data di invio dell’istanza. Lo stesso atto precisa che l’autore, Michelangelo Pistoletto, ha trasmesso la proposta l’8 luglio scorso. L’ha poi integrata il 26 settembre.
Nell’offerta di donazione, l’artista dichiara “che il valore stimato dell’opera è” di un milione di euro. E inoltre, “che trattasi di modico valore, ai sensi e per gli effetti dell’art. 783 c.c.”. Sembrerebbe un’apparente contraddizione. Si consideri però una cosa. La norma del codice civile stabilisce che “la modicità deve essere valutata anche in rapporto alle condizioni economiche del donante”, ossia Pistoletto. In sostanza, si determina sì in base ad un parametro oggettivo (il valore economico del bene). Ma anche ad uno soggettivo: la consistenza del patrimonio del donante. E dalla Fondazione, i collaboratori di Pistoletto avvertono: la stima “potrebbe essere un valore assicurativo, che non c’entra niente col valore reale”. Nell’ambito dell’istruttoria, l’8 ottobre il Servizio Cultura ha richiesto all’artista una relazione, in merito ai criteri utilizzati per stabilire il valore dell’opera. Il successivo 10 dicembre, il Comune ha acquisito il sollecitato report. Il documento, secondo l’amministrazione, “certifica quanto dichiarato negli allegati della proposta”.
Sia quel che sia, la Venere degli Stracci è già in possesso del Comune di Napoli. Ed è la nuova versione, esposta in piazza Municipio da gennaio ad ottobre 2023. La prima versione, come si ricorda, è stata incenerita nel rogo del 12 luglio di 2 anni fa. Quando dovrebbe essere collocata in chiesa? “Nei prossimi mesi, non a brevissimo” spiegano dalla Fondazione di Biella. E si annuncia già “una conferenza stampa quando sarà finito l’iter”. Nell’atto di Palazzo San Giacomo, si parla di donazione da cui “potrebbe conseguire un elevato arricchimento del patrimonio artistico della Città”, nonché “un conseguenziale beneficio d’immagine per la stessa”. E non ultime, delle “importanti possibilità di valorizzazione dello spazio individuato come sede”. Infatti, l’amministrazione comunale intende non solo realizzare “un progetto espositivo, per una programmazione culturale stabile e continuativa”. C’è pure l’obiettivo di fare di San Severo al Pendino “una simbolica porta d’ingresso nell’ambito del percorso tematico “Via Duomo Strada dei Musei”. Il quando si vedrà.