NAPOLI – Tra le molte Italie che escono dal voto, sicuramente ridimensionata è quella della lotta alla camorra, quantomeno nei suoi uomini-simbolo. L’antimafia, del resto, non ha trovato molto spazio nell’agenda dei partiti in campagna elettorale. E anche quando l’ha fatto, ha rappresentato sempre un argomento secondario rispetto al caro-bollette, alla guerra, al regionalismo differenziato, al reddito di cittadinanza, al salario minimo, alla “coerenza” di Giorgia Meloni. Quindi, a conti fatti, non c’è da stupirsi più di tanto se chi a quella lotta dà un volto non troverà posto nel prossimo Parlamento.
Tuttavia, a leggerne i nomi, si rimane lo stesso impressionati. Dario Vassallo, Paolo Siani, Sandro Ruotolo: tutti a simboleggiare storie di resistenza alla camorra, ma tutti bocciati dall’elettorato.
Dario Vassallo, il fratello di Angelo, il sindaco-pescatore di Pollica ucciso nel 2010, non ha beneficiato nemmeno dell’onda lunga del Movimento 5 Stelle. Nel collegio uninominale di Eboli, è finito terzo dietro Attilio Pierro del centrodestra e Luca Cascone del centrosinistra. Per lui hanno votato solo in 31297 per una percentuale del 21,10%: 25 punti sotto il vincitore della contesa. Su Facebook, aggiornando la sua immagine del profilo, ha scritto: “Adesso è il momento di fermarsi per riflettere, senza inveire contro qualcuno o recriminare qualcosa: abbiamo fatto solo il nostro percorso”.
Paolo Siani, invece, su sui aveva puntato il Partito Democratico, ha perso il collegio di Acerra. Il fratello di Giancarlo, il giornalista del Mattino ammazzato a 26 anni nel 1985, è finito dietro Carmela Auriemma del Movimento 5 Stelle. Quattro anni di un lavoro parlamentare a favore soprattutto dei bambini e apprezzato da tutti non gli hanno valso la riconferma: è stato staccato dalla pentastellata di 20 punti: 43-23.
Ultimo a finire in questa speciale lista, il giornalista anticamorra da anni costretto alla scorta Sandro Ruotolo. Anche lui parlamentare uscente, ha tentato il bis gareggiando nell’uninominale di Torre del Greco in quota Pd. Ma è arrivato terzo dopo il 5 Stelle Gaetano Amato (vincitore del seggio col 34,26%) e Annarita Patriarca di Forza Italia (al 33,99%).
Ruotolo si è fermato al 21,79% raccogliendo 32.491 preferenze in un territorio che vede, tra l’altro, due grandi Comuni sciolti per camorra: Torre Annunziata e Castellammare di Stabia.
Su Facebook, però, ha commentato la sconfitta in maniera prettamente politicista: “E’ evidente che contro la destra in ordine sparso si perde. Bisognerà ripartire da questo dato. Ho sempre pensato alla necessità di costruire un campo largo. Io mi batterò per questo. Io ci sono e ci sarò”. Nel frattempo, però, non come un simbolo dell’antimafia vincente agli occhi di chi va a votare.