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In rispetto delle vittime questo fenomeno va fermato. Le vittime piangono e loro ridono e minacciano le persone sui social”. Lo ha detto il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, intervenuto in Parlamento per annunciare una proposta di legge contro la diffusione di video dalle carceri, in particolare su Tik Tok.
Borrelli ha fatto specifico riferimento al caso del 17enne autore, assieme a un amico 19enne, della sparatoria di Sant’Anastasia, in cui rimase ferita alla testa una bambina di 11 anni. I parenti dell’arrestato hanno diffuso sui social delle immagini prese da un colloquio video dal carcere minorile di Nisida: “E’ inaccettabile – dice Borrelli – che le vittime debbano assistere a certe scene, che siano obbligate a vedere i volti sorridenti dei loro carnefici che si fanno beffe delle autorità, della magistratura, delle leggi, della vita umana, e delle regole carcerarie”.
Troppe volte – prosegue – sono state diffuse in rete le immagini estrapolate da video-colloqui o addirittura dirette social o messaggi direttamente dalle celle, come in questo caso, con i familiari dal carcere, cosa vietata, con l’intento di fare propaganda criminale mentre le vittime di questi criminali vengono minacciate o derise o comunque sono costrette a soffrire. Riteniamo che il ministro della Giustizia debba essere pienamente cosciente di tale fenomeno e che si intervenga opportunamente a livello legislativo per fermare tutto ciò, sia in rispetto delle vittime che del regime carcerario. Noi siamo pronti a fare la nostra parte.”