Tornano a Napoli i bus della Safe Passage provenienti dall’Ucraina con a bordo donne e bambini in fuga dalla guerra. Il trasporto dei profughi è stato organizzato dal gruppo di imprese sociali Gesco con Mediterranea Saving Humans.
“A bordo oltre a mediatori e volontari che hanno portato aiuti umanitari in due campi profughi in Polonia (al confine con l’Ucraina) – spiega la Gesco in una nota – ci saranno in tutto 83 persone per la maggior parte donne e bambini tra cui un bimbo di appena un anno e mezzo. Ad accoglierli saranno il presidente di Gesco Sergio D’Angelo e alcuni operatori del gruppo, che porteranno doni ai bambini e anche il mago Marfi (Fabio Barone) che intratterrà i piccoli provati dal viaggio. Come d’ accordo con l’Asl1 i profughi faranno l’iter vaccinale all’hub di Fuorigrotta e all’ospedale del Mare dove espleteranno anche le pratiche per lo status di rifugiato, e saranno poi quasi tutti accolti dai loro familiari qui a Napoli”.
“Con immensa emozione e con la solidarietà di persone che hanno voluto contribuire a questa missione, accogliamo i primi bambini e le prime donne che arrivano dall’Ucraina – ha detto il presidente di Gesco Sergio D’Angelo – e stiamo valutando se sarà necessario organizzare nuove missioni”.
“Alcuni di loro hanno malattie importanti – aggiunge D’Angelo – che andranno curate e anche qui tante mamme con bambini piccoli che avranno bisogno di un reinserimento scolastico e di recuperare un sorriso e un po’ di serenità. Tra loro anche una donna ucraina che sarà operata d’urgenza per un tumore, grazie alla disponibilità del manager dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva”.
“Quella che abbiamo visto in questi giorni non è stata la guerra sul campo di battaglia ma gli effetti che ha lasciato sui volti, le vite e la serenità delle persone – ha raccontato Laura Marmorale, coordinatrice di Gesco e attivista di Mediterranea Saving Humans che ha preso parte alla missione -. Quanto abbiamo vissuto ci ha segnato e ci ha colpito moltissimo. Non lasceremo da sola neanche questa frontiera, continueremo a essere attenti a quello che succede, cercheremo in ogni modo di tornare lì e di portare ancora il nostro sostegno e il nostro aiuto”.