di Benedetto De Vivo* e Annamaria Lima**
Leggiamo senza alcuna sorpresa che un vulcanologo locale (G. Mastrolorenzo), interviene su quanto proposto da Lima A., Bodnar R.J, De Vivo B., Spera F.J, Belkin H.E., 2024. The “breathing” Earth (la terra che respira) at Solfatara-Pisciarelli (Campi Flegrei, southern Italy) during 2005-2024: Nature’s way of attenuating the effects of bradyseism through gradual and episodic release of subsurface pressure. American Mineralogist. https://doi.org/10.2138/am-2024-9516.
Rispondiamo di seguito alle considerazioni di Mastrolorenzo, che certamente è noto su stampa locale per suoi interventi catastrofisti, nei quali annuncia un giorno si e un giorno no, una imminente catastrofica eruzione pliniana, che distruggerebbe NON solo i Campi Flegrei ma intera città di Napoli e provincia. Intanto mettiamo in risalto le credenziali scientifiche dei 5 autori di pubblicazione su American Mineralogist. Ciò premesso, volentieri rispondiamo ai vari punti sollevati da Mastrolorenzo:
1. Richiamo del Principio di Precauzione. Il rispetto di questo principio è sempre stato per noi dominante che osserviamo, comunque nel rispetto dei dati scientifici. Dati scientifici dei CF che ci dicono che in ultimi 4.000 anni si sono ripetuti tantissimi episodi bradisismici, senza che si sia verificata mai alcuna eruzione pliniana, ad eccezione della piccolissima eruzione del 1538-Monte Nuovo, che certamente NON è stata certo la catastrofe “annunciata” con grande sicumera da Mastrolorenzo. Catastrofe non verificatasi nemmeno con esecuzione di ben 11 sondaggi profondi effettuati da joint venture Agip/Enel alla fine degli anni 70, in area interna e esterna alla caldera dei Campi Flegrei, fino alla profondità di 3.040 metri. I sondaggi in area interna alla caldera furono alla fine tombati, per inutilizzabilità dei fluidi ai fini geotermici con costruzioni di centrali elettriche. Alla fine di anni 70 non esisteva una tecnologia che consentisse una gestione in sicurezza dei sondaggi, né alcuno si pose il problema, allora, di poterli utilizzare come “sfiatatoi” artificiali del bradisismo.
2. Il Prof. De Vivo e Prof.ssa Lima, furono certamente fra quelli che avversarono il Progetto di trivelle ad Agnano-Pisciarelli, circa 15 anni fa. Facendo notare che circa 15 anni fa (come per fine anni 70), non esisteva una tecnologia sicura che potesse evitare un incidente nel corso della perforazione in area fortemente urbanizzata. Perforazione che veniva effettuata con finalità di sviluppo di energia geotermica classica. Energia geotermica, comunque NON sfruttabile, a causa della caratteristica dei fluidi dei Campi Flegrei (questo era ben chiaro a AGIP/ENEL, che alla fine di anni 70, abbandonò appunto idea di sviluppo di centrali geotermiche, proprio a causa della caratteristica negativa dei fluidi e della densità abitativa dei CF). Poi il sopravvenire di sciami sismici ad Agnano-Pisciarelli, bloccò quel progetto. Che poi tentarono di replicare all’interno del sito di Bagnoli (sotto sequestro della Magistratura). A Bagnoli fu autorizzato solo un sondaggio max fino a 500 m di profondità, come prescrive la Legge Regionale.
3. Mastrolorenzo, può stare tranquillo, perché i 5 autori di Lima et al, 2024, prima di sottomettere proprio articolo a American Mineralogist, hanno raccolto ben precise informazioni presso società specializzate internazionali, in merito alla sicurezza delle trivellazioni proposte. Ebbene suddette società operative hanno garantito la sicurezza delle trivellazioni da noi proposte al 100%. Vengono effettuate ora per ricerche geotermiche in totale sicurezza fino alla profondità di 5 km (c’è ampia letteratura internazionale in merito: alcune riportate anche in pubblicazione Lima et al., 2024).
4. Il nostro intento non ha alcuna finalizzazione economica. Nostra unica preoccupazione è cercare di ridurre la sismicità (e idealmente eliminarla del tutto) a beneficio di almeno 1 milione di persone, che vive con angoscia, legittimamente, le ripetute scosse sismiche.
5. Mastrolorenzo, dichiara: “È stato dimostrato a livello mondiale che queste attività possono alterare in modo imprevedibile il sottosuolo. Quindi in primis generare terremoti”. Sarebbe il caso, prima di sparare sentenze, informarsi meglio, perché ora tali trivellazioni vengono effettuate anche “dentro le camere magmatiche” (es, in Islanda e non solo). Noi proponiamo di effettuarle solo fino a sotto il livello impermeabile superiore (il coperchio a pressione) a circa 2,5-3 km di profondità, quindi ben 4 km sopra il carapace impermeabile del magma (a >7,5 km), che è in raffreddamento (vedi dati da inclusioni fluide in De Vivo et al., 1989).
6. E’ vero che nessuna tecnologia garantisce al 100% qualsiasi attività umana. Ma sfugge a Mastrolorenzo, che il ruolo del Ricercatore è quello di indicare una strada scientifica da percorrere. Spetta alle Autorità Governative fare tutte le valutazioni tecnico/economiche con le società operative (nello specifico nel settore delle trivellazioni geotermiche/minerarie) per garantire la sicurezza dei cittadini.
7. Mastrolorenzo, conclude “Se il problema è evitare i terremoti, la realizzazione e la gestione di decine di pozzi a 3 km sarebbe enormemente più costosa della messa in sicurezza anti sismica degli edifici”. Anche in questo possiamo tranquillizzare Mastrolorenzo, che senza alcun dato parla di trivellazioni enormemente più costose rispetto alla messa in sicurezza anti sismica degli edifici. Insomma le solite iperboliche sciocchezze… Ci siamo bene informati presso società operative internazionali: il costo di un singolo sondaggio spinto fino a circa 3 km, è compreso fra 3 e 5 milioni di €. Quindi ben piccola spesa rispetto al problema che si andrebbe a risolvere.
8. Tutto quanto da noi prospettato NON è un progetto esecutivo/operativo. Questo spetta alle Autorità Governative, dopo loro attente valutazioni di costi/benefici riguardo la sicurezza dei cittadini. Prima di passare ad una fase esecutiva, è necessario, ovviamente, raccogliere dati sul terreno e altro. Insomma non è che domani, si possa pensare di fare sondaggi a casaccio, nel sito X o Y.
*De Vivo B.: Adjunct Prof: Virginia Tech, Blacksburg 24061, VA, USA; Nanjing University, Nanjing, Cina; Hubei Polytechnic University, Huangshi, Cina. Già Prof. Ordinario di Esplorazione Geochimica e Geochimica Ambientale presso Univ. di Napoli Federico II. 2019 Gold Medal Award dell’Association of Applied Geochemists.
**Lima A.: Prof. Università di Napoli Federico II, Napoli.