Da tempo immemorabile si attendeva il taglio del nastro del centro di aggregazione all’Arenella. Ma invece dello spumante, alla vigilia è spuntata una coppa di veleno. “Pigliatutto Trapanese” è l’anonimo striscione apparso in via Verrotti, sul portone della Casa della socialità. Il bersaglio è l’assessore comunale al Welfare. Gli contestano un presunto conflitto di interessi. Luca Trapanese è infatti fondatore della Casa di Matteo, una tra le associazioni aggiudicatarie del bando per la gestione. L’assessore ha replicato all’attacco, con un lungo post sui social. “Il bando al quale hanno partecipato diverse cordate di associazioni della nostra città è stato vinto in prima istanza da un gruppo di associazioni che non hanno potuto confermare l’aggiudicazione – spiega – per una serie di problemi amministrativi, al secondo posto della graduatoria c’è l’associazione di promozione sociale La Casa di Matteo, come capofila con ben altre tre tra associazioni e cooperative“.
L’esponente della giunta Manfredi premette: “Tutti sappiamo che sono stato il fondatore della Casa di Matteo e che ancora oggi la sostengo in maniera personale per la sua missione unica in tutto il sud Italia“. Tuttavia, “tutti dovremmo sapere che da quando sono assessore alle politiche sociali mi sono dimesso dai miei incarichi privati”. Resta “però da chiarire agli ‘artisti’ di questo striscione che il bando non contempla alcuna assegnazione economica rispetto al bene, anzi bisogna metterci dei fondi per poterlo gestire“. Inoltre “bisogna anche chiarire che non è di mia competenza questa gara ma di un altro assessorato“. Infine, Trapanese aggiunge: “Non capisco perché un associazione che opera sulla municipalità vomero arenella dal 2008 occupandosi non solo di minori disabili, ma di donne fragili, giovani immigrati e con devianze, ragazzi con trascorsi difficili, e che non ha più nulla a che vedere nè giuridicamente nè amministrativamente con il sottoscritto, debba rinunciare a partecipare a dei bandi pubblici?“. Dalle parole traspare amarezza. L’assessore però assicura: “Sorrido per questo striscione perché tutto si può dire tranne che Trapanese PIGLIATUTTO anzi forse per questa città che amo ho sempre e solo dato“.
La paternità della scritta è al momento ignota. Impazza, però, il totonomi. Dalla girandola di rumors si chiama fuori Ruben D’Agostino (“non sono stato io“), l’artista civico, autore di tante denunce in forma creativa. Veleni a parte, l’inaugurazione ha avuto luogo stamattina. Dopo dieci anni di abbandono, l’ex sottostazione elettrica Anm diventa così sede di un nuovo centro giovanile del Comune di Napoli. Sfilata di politici per l’occasione: l’assessora alle Politiche Giovanili e al Lavoro, Chiara Marciani, la presidente del Consiglio comunale Enza Amato, i consiglieri Fulvio Fucito, Luigi Musto e Maria Grazia Vitelli, la presidente della Municipalità Vomero-Arenella, Clementina Cozzolino. Hanno consegnato le chiavi dell’edificio ai rappresentanti della Casa di Matteo, in testa il presidente Massimo Caramanna. Tra gli obiettivi del centro: attività culturali, ludiche, laboratoriali, formative, di orientamento e di supporto psicologico, prevenzione del cyberbullismo e delle dipendenze da social. Prevista l’apertura di uno spazio con postazioni pc e connessione internet; un’area studio, dove i giovani utenti verranno seguiti dai volontari dell’associazione; l’attivazione di uno sportello di ascolto per il supporto psicologico. In programma anche attività per adulti sul tema delle competenze digitali, al fine di ridurre il gap formativo. La struttura è inserita nella Rete comunale dei Centri Giovanili del Comune.