NAPOLI – La sua assenza al consiglio comunale di oggi per l’ok alla missione finale del sindaco Manfredi per il Salva-Napoli, non è passata inosservata. L’idillio tra Toti Lange e Antonio Bassolino è già finito. E, secondo i bene informati, nemmeno da oggi.
Le scelte in vista delle prossime elezioni per la Città Metropolitana, l’avvicinamento di Bassolino ad Alessandra Clemente, la linea dura contro il centrosinistra al governo, evidentemente, hanno fatto da casus belli.
Fatto sta che Toti Lange sarebbe a un passo dall’abbandonare il progetto civico di Bassolino e schierarsi dalla parte della maggioranza di Manfredi.
Ma come? Con quale casacca? Nei giorni scorsi, secondo quanto si ricostruisce tra la Sala dei Baroni, via Santa Brigida (la sede del Pd) e piazza Municipio, Lange avrebbe già cominciato ad intessere i rapporti per un ritorno nel Partito Democratico.
Con lui, l’ex consigliere regionale, Gianluca Daniele, che rimane il suo punto di riferimento. Assieme, avrebbero pianificato il gran ritorno con il vicesegretario regionale dei Dem, Alfredo Affatato. Ma qualcosa è andato storto. L’operazione non è andata in porto e, ad oggi, rimane incompiuta. Tant’è che lo stesso Affatato è finito nel vortice delle polemiche interne al partito e, secondo qualcuno, rischia anche la poltrona di vice-Annunziata.
Gliel’ha giurata soprattutto chi non ha dimenticato come e quando Toti Lange decise di abbandonare il partito: era lo scorso fine agosto. Da lì a qualche settimana si sarebbe andato a votare per le Comunali e impazzava la rincorsa alla candidatura nelle varie liste elettorali. Poco prima del termine di presentazione delle liste, Lange si dimise da presidente della commissione garanzia del partito in polemica anche con la decisione di ricandidare Aniello Esposito e Salvatore Madonna e passò tra le fila del campo avverso di Bassolino.
Il quale si fermò all’8,2% dei consensi dei napoletani e con lui portò in consiglio comunale solo un altro rappresentante della sua coalizione: Lange, oggi al passo d’addio.