A Torre Annunziata la camorra è sempre “una minaccia”. Non è solita usare giri di parole Carmela Sermino. A disporla alla franchezza è stata la vita. Il dolore causato dalla violenza criminale, dapprima. Un lungo impegno civile, in seguito. E oggi porta tutto con sé, candidata dal Pd al consiglio comunale della città oplontina. Carmela è la vedova di Giuseppe Veropalumbo, ucciso da una pallottola vagante il 31 dicembre 2007, mentre aspettava la mezzanotte in casa sua. Vittima innocente di protervia della malavita, spacciata per festeggiamenti di San Silvestro. “Il livello di legalità a Torre Annunziata è ancora una sfida da affrontare con determinazione” dice Carmela. Oggi come ieri, c’è ancora una montagna da scalare.
“Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine e delle istituzioni – sostiene Sermino -, la criminalità organizzata continua a rappresentare una minaccia”. Tuttavia, “sono convinta che con un lavoro costante e collaborativo si possano ottenere risultati significativi”. Lei considera essenziale “continuare a promuovere la cultura della legalità, sensibilizzare i cittadini e incoraggiare la partecipazione attiva nella vita pubblica”. La scelta di scendere in campo si spiega così. Se fosse eletta, non sarebbe un esordio però: dal 2016 al 2021 è stata assessore nella Municipalità 3 di Napoli. Ricorda gli anni di lavoro nel Rione Sanità: un tempo emblema delle faide di camorra, oggi rinato come meta turistica. “La mia candidatura – racconta – nasce dal desiderio di continuare a lottare per la giustizia e la legalità, valori che ho difeso con forza dopo la tragica perdita di mio marito. Ho visto da vicino gli effetti devastanti della criminalità organizzata e mi sono impegnata con Libera per far sì che le vittime innocenti come lui non vengano dimenticate”.
Tra le proposte ci sono l’istituzione di sportelli di ascolto e supporto per combattere la criminalità, il rafforzamento della collaborazione tra le forze dell’ordine e le istituzioni locali, l’introduzione di programmi educativi nelle scuole. Ai concittadini promette di “lavorare per rafforzare la sicurezza e la legalità, promuovendo iniziative di prevenzione e contrasto alla criminalità“. Senza trascurare l’educazione civica, d’intesa con le scuole e le associazioni locali. Nella sua agenda, occupano spazio anche le “politiche di sviluppo economico sostenibile per creare nuove opportunità di lavoro e migliorare la qualità della vita”. Non è certo un mistero: amministrare Torre Annunziata è sfida complessa. “Ha bisogno di sicurezza, sviluppo economico e servizi efficienti”. Inoltre, “è necessario promuovere iniziative che favoriscano l’occupazione e lo sviluppo delle imprese locali“. Per riuscirci, bisogna “migliorare la trasparenza e l’efficienza della pubblica amministrazione”. Non solo a Torre Annunziata, in verità.