Colui che parla in questa intercettazione è ritenuto al vertice della famiglia Marsicano: si tratta di Emanuele Marsicano. E’ in carcere a Tolmezzo e da lì impone una estorsione da 22mila e 500 euro via cellulare minacciando un “capo-piazza” del quartiere. Il denaro chiesto (il 6 dicembre 2022) sarebbe poi stato effettivamente consegnato dalla vittima alla moglie di Marsicano e alla suocera.
E sempre dal carcere parte anche la minaccia a un indagato poi ucciso in un agguato: “Fai una cosa, fai l’imbasciata (riferisci il messaggio) a biscotto (il destinatario del messaggio), diglielo: ‘fujetenne’ (scappa)”. Il destinatario delle frasi intimidatorie proferite il 14 ottobre 2022 direttamente dal carcere di Terni è Antonio Gaetano, detto “biscotto”. Qualche mese prima, il 24 agosto 2022, era scampato a un tentato omicidio commesso nel quartiere Pianura. Ad agire fu, secondo gli investigatori, Patrizio Cuffaro (oggi tra gli arrestati) insieme con un complice non indentificato: i sicari gli esplosero contro cinque colpi di pistola calibro 9 ferendolo gravemente alle gambe.
L’uso del cellulare per gestire gli affari illeciti del clan viene documentato in più occasioni dagli inquirenti nel corso di questa indagine. Le estorsioni venivano imposte ai negozianti, a chi gestiva le piazze di spaccio e anche a chi vendeva le sigarette di contrabbando. Gli arresti in carcere riguardano Luca Battista, Patrizio Cuffaro, Salvatore D’Anna, Salvatore Di Maria, Rosario Iorio, Vitale Luongo, Rosario Maglione, Angelo Marasco, Francesco Marfella, Emanuele Marsicano, Carlo Pulicati, Emanuele Summa, Christian Titas.