Napoli – “Se cadono le bombe moriamo tutti: moriamo noi, ma anche tu là, perché questa (la guerra, ndr) andrà (succederà, ndr) in tutto in tutto il mondo”. Sono parole che lasciano senza fiato quelle che Gennaro Palumbo, un commerciante napoletano di 38 anni, si è sentito dire ieri durante la telefonata con la sua ex compagna ucraina che si trova a Ternopil. Come riporta l’Ansa per Gennaro tutte conversazioni con la ex sono dolorose, perché rappresentano l’unica occasione per riascoltare la voce del figlio di 7 anni, che ora parla solo la lingua della madre, nato dalla loro relazione interrottasi diversi anni fa. Gennaro si sta battendo con tutti i mezzi che ha a disposizione per far tornare in Italia il bambino, che la lasciato Napoli quando aveva appena un anno e mezzo, ma ora è terrorizzato: teme che la guerra glielo possa portare via. Nel 2017 la 33enne, che si chiama Lesia, è riuscita a portarlo in Ucraina con un permesso temporaneo di espatrio e per questo, in Italia, è stata condannata a un anno e sei messi di reclusione per sottrazione internazionale di minore.
Secondo le notizie che stanno trapelando dalla zona di Ternopil, dove Lesia e il bimbo vivono, le sirene ora suonano di frequente e la popolazione è costretta continuamente a rintanarsi nei bunker o nei sottoscala per difendersi dagli attacchi. Notizie che stanno creando un grave stato di ansia a Gennaro. “Vi possiamo venire a prendere? Se mi dici come fare, vediamo come venirti a prendere senza che ci lancino qualcosa (bombe, ndr) addosso”, dice Gennaro a Lesia, durante la conversazione registrata ieri. Ma lei appare irremovibile e determinata: “Noi siamo nella terra nostra,… vinceremo”. Parole che hanno messo i brividi a Gennaro. “Ma nel frattempo cadono le bombe”, replica affranto l’uomo. La risposta di Lesia gli gela ancora una volta il sangue: “Se cadono le bombe moriamo tutti. Se moriamo noi, moriamo tutti, anche tu là, perché questa (la guerra, ndr) andrà (succederà, ndr) in tutto il mondo”.
Dopo una lunga pausa il 38enne ha la forza di replicare: “Vuoi rimanere in mezzo alla guerra, – dice affranto – è pericoloso per S. (il bimbo, ndr), per te, per tutti”. Gennaro ormai non sa più come convincere la ex a tornare in Italia e rivolge l’ennesimo appello al Ministero degli Esteri affinché si attivi almeno per tutelare la vita di suo figlio e di tutti gli italiani che si trovano nell’Ucraina sotto attacco. “Ora con la guerra che attanaglia l’Europa – afferma il commerciante napoletano all’Ansa – non riesco più a chiudere occhio. Su Fb ha lanciato un appello affinché la mia preghiera giunta al Ministero”.
“Sono anni che lottiamo invano per far tornare il piccolo in Italia, – aggiunge l’avvocato Sergio Pisani, legale di Gennaro – lo Stato deve agire il prima possibile. La Legge ordinaria deve cedere il passo ad un intervento miliare mirato. Ormai siamo in regime di guerra”.