NAPOLI – In coda all’intervista data oggi pomeriggio a Lucia Annunziata in Mezz’ora in più nella quale ha ufficializzato lo strappo dell’alleanza con il Partito Democratico in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre, Carlo Calenda ha aggiunto: “A questo punto, non sappiamo se dovremmo raccogliere le firme. Ma, se serve, lo faremo”.
Detto fatto: a Napoli, dove fino a ieri, in base ai collegi che il Pd era disposto a cedere, si dava per certo uno blindato per la segretaria provinciale Francesca Scarpato in Lombardia e uno a favore di quello regionale Peppe Sommese, a rimboccarsi già le maniche facendo intravedere “banchetti al Vomero” sotto al solleone ferragostano se non a Mappatella beach, è il presidente dell’assemblea provinciale di Azione, Marcello Tortora: “La base di Azione vibra, è vitale. La sofferta decisione di rompere col Pd ha dato a tutti i nostri iscritti una scossa e li spinge a mettersi in gioco a tutto campo. Anche per una eventuale raccolta di firme nel caso +Europa (che è titolare del simbolo, ndr) restasse in alleanza coi dem”.
“Azione – argomenta Tortora – è nata in uno dei momenti più bui della storia, ma comunque è riuscita ad aggregare tante persone attorno a idee e progetti concreti. Per questo non abbiamo paura delle sfide, anche di quelle più complesse”.
“La scelta travagliata di Carlo Calenda è stata condivisa con tutta la direzione nazionale – sottolinea poi il dirigente napoletano – Fino a stamattina, ognuno di noi ha potuto esprimere il proprio pensiero in rappresentanza dei propri territori. Per nessuno è stato semplice. Ma, effettivamente, essere al fianco di persone che hanno votato 54 volte la sfiducia a Draghi (il riferimento è a Sinistra Italiana che, però, non ha mai preso parte della maggioranza che ha sostenuto il Governo di unità nazionale di Draghi, ndr) era veramente troppo”.
Dopo l’intervista andata in onda su Rai 3, il segretario del Pd Enrico Letta ha scritto sui social che, a questo punto, a suo modo di vedere, “l’unico alleato di Calenda può essere Calenda”.
Ma Tortora si dimostra già pronto a rispondere anche a lui: “Peccato che abbia immediatamente replicato alla nostra decisione imponendo una narrazione deviata: quella di Letta è una vera distorsione cognitiva di quello che è accaduto. Azione non può essere in coalizione con chi dal primo momento esprime un no all’agenda Draghi come Fratoianni. Il nostro no non è stato un atto edonistico, ma esclusivamente di coerenza”.