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Differenziare gli stipendi dei professori su base regionale, a seconda del costo della vita. In sostanza, aumentare quelli dei docenti del Nord rispetto a quelli del Sud. E’ rivolta contro l’idea del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara della Lega, che ha affermato: “La scuola pubblica ha bisogno di nuove forme di finanziamento, anche per coprire gli stipendi dei professori che potrebbero subire una differenziazione regionale. E per trovarle, si potrebbe aprire ai finanziamenti privati”.

“Così si distrugge la scuola pubblica”, protesta il segretario di Flc Cgil, Francesco Sinopoli, “semmai c’è un problema che riguarda tutto il personale della scuola: il ministro dovrebbe far finanziare il contratto collettivo che ora vede zero risorse. Il combinato disposto tra ingresso dei privati e disarticolazione del sistema contrattuale è la distruzione della scuola pubblica, la cosa peggiore che si possa fare. Siamo pronti”, annuncia Sinopoli, “a mettere in campo ogni mobilitazione se questa sarà confermata come proposta”.

Si fa sentire anche il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini: “Credo che tornare a una differenziazione di gabbie salariali come 50 anni fa sia una follia”, attacca Landini, “il nostro paese è già abbastanza diviso e non ha bisogno di aumentare le divisioni”.

Proteste dalla Cisl Scuola: “Va fatto salvo il contratto nazionale”, dichiara la segretaria, Ivana Barbacci, “noi siamo drasticamente contrari all’autonomia differenziata: il contratto nazionale e il sistema di istruzione devono rimanere nazionali, ma le Regioni, già oggi a normativa invariata, possono sostenere le scuole in particolari progetti, fornendo incentivi in termini di personale e di progetti a sostegno dell’offerta formativa. E’ giusto incentivare l’offerta formativa, fermo restando la struttura nazionale dei contratti, del reclutamento e dei programmi”.

“Non è mai stato messo in discussione il contratto nazionale del mondo della scuola”, ha corretto il tiro Valditara“non ho mai parlato di compensi diversi fra Nord e Sud; ho solo riportato una problematica sollevata da alcune regioni riguardo il differente costo della vita nelle diverse città italiane. Insieme con sindacati e Regioni si ragionerà anche di questo aspetto, per cercare soluzioni adeguate in favore di docenti e personale scolastico”.