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Purtroppo profetica o meglio, un incontro che ha solo anticipato quanto si è verificato un paio di giorni dopo e che, attualmente, riempie le cronache sportive in merito all’eliminazione dell’Italia dall’Europeo per mano della Svizzera.

Una caduta che ha riacceso i riflettori sul movimento calcio in Italia e sullo sport in generale. Si torna a parlare di giovani, di necessità di dare loro spazio, di strutture che mancano e di una rifondazione che deve ripartire dal basso.

Tutti temi che sono emersi nel corso della tavola rotonda dal titolo ‘Stati Generali dei settori giovanili nel mondo sportivo – Opportunità, sviluppo e proposte’, che si è tenuto giovedì 27 giugno al Circolo Nautico Posillipo e promosso dall‘Associazione Rinascimento partenopeo (presidente avv. Riccardo Guarino) ed in particolare dalla commissione sport dell’Associazione Rinascimento partenopeo con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e dalla Commissione sport del consiglio dell’ordine degli Avvocati di Napoli, il cui vice coordinatore è l’avvocato Claudio Russo. Incontro moderato dall’avvocato Ivan Simeone, Coordinatore Commissione Sport Associazione Rinascimento Partenopeo, Osservatorio dello Sport Partenopeo e concluso dall’avvocato Chiacchio, Coordinatore Commissione Sport COA di Napoli.

Tanti appuntamenti, tante personalità del mondo dello sport, tante Federazioni presenti con i massimi esponenti che hanno dato il proprio contributo. Da Pino Porzio ad Aldo Cuomo, passando per Saby Mainolfi, Carmine Zigarelli, Virginia Di Caterino, Sergio Avallone e Andrea Langella, per citarne qualcuno nella lunga lista di presenti.

Abbiamo messo in piedi varie tavole rotonde – ha dichiarato l’avvocato Simeoneparlando di tanti sport, non solo calcio, anche se a questo sport abbiamo dedicato un’ora e alla fine ci siamo trovati ad affrontare problematiche che poi si sono viste sul campo qualche giorno dopo”. 

E proprio parlando di calcio che l’avvocato Simeone ha espresso quella potrebbe essere la strada da affrontare per una risalita.

E’ importante capire come intervenire partendo dalla base, aumentando il minutaggio dei giovani mettendo in campo anche coraggio. Ma sarebbe riduttivo fermarsi a questo, c’è un problema di organizzazione. Serve partire dalla formazione di chi si deve prendere cura dei ragazzi, tecnici e dirigenti nello specifico. In Campania ce ne sono tanti bravi, mi viene in mente Mainolfi della Juve Stabia, ma ce ne sono anche altri che non sono all’altezza. Abbiamo talenti in questa Regione che non vengono valorizzati e devono andare fuori, un fenomeno che non va bene. Siamo di fronte a risultati che parlano chiaro e sono francamente insoddisfacenti”.

Partire dal basso si traduce nello sviluppo delle relazioni e interconnessioni tra i tre pilastri base per la buona crescita dell’atleta: famiglia, scuola e sport

Se non vanno di pari passo – continua l’avvocato Simeone – è un fallimento per tutti. La famiglia deve dare il sostegno ai ragazzi che fanno sport, non devono sostituirsi ai giovani ma accompagnarli, fare i genitori e non gli allenatori. Le scuole poi hanno un compito importante. Non si può abbandonare il pubblico perchè non c’è valorizzazione e non si seguono i programmi ministeriali. Una combo che porta i ragazzi ad andare in istituti privati, oppure ad andare male a scuole o, infine, ad abbandonare lo sport. Purtroppo, oggi non si gioca per strada e nelle scuole”. 

L’affondo arriva sul finale.

Sono due i punti fondamentali da affrontare. Bisogna evitare di appaltare i settori giovanili a terzi in Serie C. Le società si interessano alla prima squadra e alla Primavera o juniores, poi lasciano le altre categorie obbligatorie a terze persone senza essere gestite dalla società madre. Seconda cosa, dobbiamo tenere fuori da questo mondo chi non ha competenze, professionalità e titoli, agenti che non hanno autorizzazioni, pseudo procuratori e pseudo intermediari che curano i propri interessi invece che quelli dei ragazzi. Bisogna riportare al centro meritocrazia, capacità e valori e chi non li ha, deve restare fuori dal mondo dello sport”.

Un incontro intenso, tanti temi e soprattutto tanta voglia di poter provare a correggere il tiro.

Abbiamo sempre speranza e fiducia di poter migliorare. Continueremo in queste iniziative e continueremo a porre questioni sul tavolo perchè qualcosa deve cambiare”.