Il Bologna è stato spesso corsaro impietoso quando è stata ospite al San Paolo, oggi Maradona, ma è stata anche tappa importante per volare in alto. Domenica sera sarà la centocinquantunesima volta che il Napoli ed il Bologna si affronteranno, tra A, B e Coppa Italia.
Napoli-Bologna si presenta come la partita del riscatto per la squadra di Conte: d’altronde, dopo la debacle di Verona, gli azzurri sono chiamati alle armi. La conferenza dell’allenatore del Napoli rinnova fiducia ai suoi: “Sono uomini, sono persone perbene, ci tengono al Napoli, ed io ho un patto di fede con loro“. Parole che suonano decisamente meglio rispetto a quelle della vigilia contro gli Scaligeri. La squadra di Italiano, di contro, arriva a Napoli dopo il pareggio casalingo contro l’Udinese.
Bologna, squadra decisiva per volare ad alta quota.
Bologna è stata tappa importante quando il Napoli viaggiava ad alta quota: il Napoli di Benitez, ad esempio, esordì in campionato proprio contro i felsinei. Nel 2013/2014, l’armata guidata dal professore spagnolo, si impose 3-0 contro i rossoblù di Pioli, grazie alla doppietta di Hamsik, ed alla rete di Callejon.
Sulla scia di quel Napoli spagnolo, Maurizio Sarri ne ha beneficiato e fatto godere tifosi ed appassionati. Alla prima stagione del tecnico nativo di Bagnoli, la tripletta di Mertens, la doppietta di Gabbiadini, e la rete di David Lopez, registrarono il tennistico 6-0 contro il Bologna di Donadoni.
Sempre in casa, e sempre a proposito di alta quota, è stata decisiva la vittoria del Napoli per mantenere le prime posizioni quando si volava verso la promozione in Serie A. Era il novembre del 2006 – appunto – un rigore di Calaiò scuote la rete ospite e mentre il San Paolo commemorava Mario Merola, scomparso in quella settimana, il Napoli di Edy Reja mantiene la scia della seconda posizione in classifica valida per la promozione.
Signori, Kone, quanti brutti ricordi in casa col Bologna…
Altresì, sempre in casa, il Bologna è stata anche quella squadra che ha spezzato le ali ad una squadra inerme: proprio l’anno scorso, ci si aspettava un moto d’orgoglio della squadra di Calzona, per sperare ancora nell’Europa, ma invece gli uomini di Thiago Motta passeggiarono letteralmente sulle maglie scudettate, portando a casa i tre punti dopo una vittoria per 2-0.
A proposito di brutti ricordi, anche Francesco Guidolin può essere annoverato fra questi: era il 2000, il Napoli di Corbelli era approdato in A dopo la promozione guidata da Novellino. In panchina c’era Zdenek Zeman, che aveva una squadra – non proprio – a sua immagine e somiglianza. Tant’è, che il Napoli perse 1-5 in casa: unica rete dei padroni di casa era di Francesco Moriero, all’esordio in maglia azzurra.
Infine, c’è stato un anno, il 2012, dove il Bologna ha vinto due volte in casa: tra Coppa Italia e Campionato, Mazzarri raccolse zero punti, ed il greco Kone, meteora più che stella cometa, segnò due gol – bellissimi – nell’arco di tre giorni. Prima, la sconfitta in campionato, quando in due minuti si passò dal 2-1 al 2-3. Tre giorni dopo, in Coppa Italia, mentre erano già immaginabili i calci di rigore, ci pensa proprio l’uomo in foto alla destra che, al 91esimo, fa il gol del 1-2.