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Napoli -Una bonifica partita da una denuncia vecchia di sessant’anni. Un allarme che è stato ascoltato solo recentemente con la bonifica della baia di Trentaremi, nel parco della Gaiola a Napoli. Un’area marina protetta dove sono al lavoro i rocciatori per risolvere importanti problemi alla spiaggia soprattutto contro il rischio frane. Nelle due prossime settimane inizierà l’intervento di una squadra dell’Autorità portuale, che ha finanziato con 182mila euro le attività di ripulitura. La zona è interessata anche da sversamenti di amianto degli anni sessanta.

Grande la soddisfazione di Maurizio Simeone, presidente del Centro studi Gaiola, che gestisce l’area marina su incarico della soprintendenza: «È un traguardo storico, da dieci anni denunciamo l’emergenza Trentaremi. Nel 2009 ottenemmo un sopralluogo di Protezione civile e Vigili del fuoco. Abbiamo continuato a inviare dossier al ministero dell’Ambiente».

«Stavolta – riprende Simeone – grazie alla sezione Ambiente della capitaneria di porto di Napoli e al giudice Manuela Persico si è creato un tavolo tecnico tra noi, la Regione, Città metropolitana, Comune, Autorità portuale, capitaneria di porto, soprintendenza archeologica, Asl e Arpac». Il progetto “per la rimozione rifiuti dall’arenile della Baia di Trentaremi”. Monito di speranza per le istituzioni, in particolare la Città metropolitana per la messa in sicurezza del costone e la capitaneria che garantirà il corretto svolgimento della bonifica. «A loro va il nostro ringraziamento – conclude Simeone – ora è fondamentale attuare un secondo progetto di recupero: la Soprintendenza ha chiesto che si attuino soluzioni definitive per evitare che il mare continui a erodere la scarpata, rispargendo sulla spiaggia altro materiale».