Tempo di lettura: 4 minuti

Luciano Spalletti in conferenza stampa ha parlato nel post-partita di Napoli-Atalanta. La sua squadra ha ripreso a correre dopo la sconfitta contro la Lazio: “Bisogna riuscire a diventare tutti extra-large per andare a ritrovare quelle stelle che ci permetterebbero di vivere momenti indimenticabili e bisogna continuare a mantenere i piedi per terra. Le partite vanno giocate contro questi avversari qui. Io ho rispetto per il lavoro di Gasperini e lui anche quest’anno sta facendo un campionato importante. Gioca le partite a viso aperto, con qualità ed ha una mentalità di quelle che a me piacciono. Ed è un motivo in più per fare i complimenti ai nostri calciatori che hanno esibito un livello molto alto, andando a sbattere contro gli avversari. Del tipo: ‘Giochiamocela e vediamo chi è più bravo'”.

Kvaratskhelia ha fatto un altro gol eccezionale: “Facciamo i complimenti a Khvicha per la qualità della partita che ha giocato, perché oltre al gol si è presentato due volte ad un metro dal portiere. Ha fatto quel completamento della costruzione del gioco e del possesso palla andando poi a creare. Ha fatto un gol degno di Maradona, questa volta si può dire. Perché questa qualità che ha nello stretto e l’imprevedibilità che ci mette, nella rapidità di esecuzione, quando ti guarda in faccia e ti viene a puntare è veramente devastante. Questa volta si può scomodare anche il più forte del mondo per fare un paragone”.

Meret e Kim hanno avuto problemi ma sono recuperabili per l’Eintracht: “Kim sì, Meret bisogna vedere perché gli è venuta questa storta al polso. I medici hanno provato a farlo recuperare con delle cure ma gli faceva male ed è stato costretto a fermarsi. Vedremo come si evolve. A Kim gli ho detto che domattina c’è allenamento e ti devi allenare”.
Il Napoli ha fornito grande risposta anche dal punto di vista atletico: “E’ quello che dobbiamo fare dal punto di vista del comportamento. Noi nel primo tempo abbiamo fatto ugualmente una buona partita, ma eravamo più sporchi nella giocata. Abbiamo toccato il pallone quelle due-tre volte in più che ha consentito alla squadra avversaria a farsi trovare sempre ordinata. Nel secondo tempo è bastato aumentare la ri-aggressione, fare qualche tocco in meno ed è andato tutto meglio. Sono stato uno abbastanza fortunato perché ho avuto tante squadre belle dal punto di vista della costruzione. Abbiamo fatto delle grandi partite anche in anni diversi ma questa è la squadra che mi interessa più di tutte se si riesce a portare questo gioco qui”.

Anche all’estero il Napoli è molto accreditato: “Abbiamo una responsabilità maggiore, perché oltre ai nostri tifosi ci sono tantissimi innamorati del calcio in giro per il mondo e tutti vogliono vedere quelle caratteristiche che fanno diventare bella una partita di calcio. E la mia squadra, per quello che conosco io, ha la possibilità di assumersi quelle responsabilità”.

Spalletti ha detto che Kim è il miglior difensore del mondo. Pure di Koulibaly? “Sono due calciatori molto simili che hanno questa grandissima forza fisica e questa esuberanza nell’andare a fare recuperi a campo aperto da un punto di vista di accelerazione e determinazione. A volte Koulibaly sembrava che snobbasse qualche intervento, nel senso che mostrava questo suo atteggiamento altezzoso, sintomo di grande consapevolezza nei propri mezzi. Kim, invece, quando avverte il pericolo diventa una roba incredibile. Mentre Koulibaly era maestoso, Kim diventa subito esecutivo. Rassicura tutti, anche se hanno impostazioni diverse. Kim ha questo vantaggio di essere più giovane e poi è uno che è subito pronto a mettersi a disposizione degli altri . Ha fatto dei miglioramenti che mi piacerebbe vederlo il prossimo anno. Mi brillano gli occhi? Succede anche qualcos’altro (ride, ndr)”.

Come è stato l’impatto di Gollini? “Fin dal primo momento ci è piaciuto per il suo modo di fare, per convinzione e personalità. Sembra che tutto abbia avuto un percorso per ridargli quello che gli è stato tolto. Anche oggi, proprio contro l’Atalanta, ha fatto due interventi bellissimi. E quando gli è stato detto all’ultimo che doveva giocare non ha fatto nessuna faccia strana. E’ stato lui a trasferirmi questa tranquillità e ce l’ha fatta vedere”.