Napoli – “Il nostro Napoli un po’ della sua storia e della sua personalità le sta costruendo pezzo dopo pezzo. Ora posso dire che abbiamo più consapevolezza: oltre al primo tempo di Barcellona, ci metterei anche un bel pezzo della gara con l’Inter e la vittoria di Venezia su un campo insidioso. Quando hai dimostrato in quelle partite che lo sai fare non si può più tornare indietro ma andare solo davanti“. Lo ha detto il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, commentando gli ultimi impegni azzurri a due giornate dalla sfida in casa del Cagliari di lunedì.
“Vedo una squadra crescere – spiega Spalletti a Radio Kiss Kiss Napoli – e giocare alla pari contro grandi club a livello mondiale. Ho visto giocare con fiducia nei momenti positivi e soffrire quando c’era bisogno di soffrire, come nel secondo tempo di Barcellona. Questo mi fa stare in sintonia con i miei giocatori e con tutto l’ambiente che li circonda. Ora vogliamo sempre giocare al massimo, entriamo nel vivo del campionato e vorrei 13 gioie e figate di fila, poi sportivamente sarei pronto anche a morire. Come si dice qui ‘Vedi Napoli e puoi muori‘”.
Spalletti parla con consapevolezza degli obiettivi, dei sogni del Napoli, in lotta con Inter e Milan ai vertici della classifica, anche se ha diversi infortuni in questo momento, in un’infermeria a cui si sono aggiunti Anguissa e Fabian Ruiz dopo Barcellona. Il centrocampista spagnolo dovrebbe farcela a giocare a Cagliari, il camerunense starà fuori 15-20 giorni: “Degli infortunati Anguissa, Lobotka, Lozano e Politano – spiega Spalletti – per Cagliari non recuperiamo nessuno, per il match con il Barcellona bisognerà valutare. Credo che dei quattro possa recuperare solo Politano. Bisogna valutare nelle partite successive, meglio evitare di dire che abbiamo recuperato tutti perché poi ce ne succedono di tutti i colori“.
Tra chi sta bene, elogi per Koulibaly e Osimhen: “Con Koulibaly sono finiti gli aggettivi – ha detto – probabilmente se penso al match di Barcellona dico spaventoso. L’ho esaltato, adesso penso sia spaventoso per la calma e l’autorità che ha dimostrato, si è fatto sempre trovare pronto al punto giusto. Osimhen? Può sembrare stratosferico, non riesco a capire dove possa arrivare, mi mette curiosità la sua possibilità futura. Nell’ultima partita ho visto strappi di 40 metri, portandosi dietro tutta la difesa avversaria e poi sbagliando il cross. Ma è vicino a mettere a segno questi cross pennellati, il primo a convincersi deve essere lui. Giocare con calciatori come Osimhen, Koulibaly, Insigne e Ruiz, significa farsi trovare pronto. Quando giochi con questi enormi talenti sei un po’ condannato a migliorare se vuoi convincerti“.
Ultimo passaggio sulla sfida a Cagliari: “Se mi arriva il Cagliari o il Barcellona il concetto resta sempre lo stesso, dobbiamo riuscire a fare il Napoli, perché basta proporre il nostro livello di calcio per essere felici. Solo quello che non sa niente di calcio può pensare sia una partita con meno insidie rispetto alle gare con Barcellona e Inter. E’ una squadra che si è rinforzata e ora è in fiducia con il carattere e l’esperienza del suo allenatore, che conosciamo bene qui. A Napoli Mazzarri ci ha lavorato e ha fatto vedere che qualità professionali ha. Per cui in questa partita le insidie ci sono tutte, dobbiamo stare allo stesso livello delle grandi partite“.