Luciano Spalletti parla in conferenza stampa alla vigilia di Lecce-Napoli, quella che deve essere la gara del riscatto dopo lo 0-4 di Napoli-Milan. Queste le sue dichiarazioni: “Il concetto di infallibilità è qualcosa che avete sempre detto voi giornalisti. Noi siamo rimasti umili, consapevoli che abbiamo dei difetti come ce l’hanno tutte le squadre. E’ stata la bravura dei calciatori a far emergere le loro migliori qualità e far sì che certe cose siano successe con meno frequenza. Sappiamo che il Milan ci è arrivato a questa partita qui con il timore di perderla e noi, invece, con tutti i discorsi che si fanno, pensavamo fosse una semplice partita di riempimento per arrivare a quelle di Champions. Questo ha fatto la differenza rispetto a quelle che erano le motivazioni per arrivare a questa partita qui”.
Spalletti si sbilancia su quello che deve essere l’atteggiamento del Napoli rispetto allo Scudetto: “Dopo aver parlato serenamente di quello che è successo, sappiamo benissimo che da qui in avanti saranno tutte battaglie difficili da vincere per portare a casa questo Scudetto. Saranno battaglie difficilissime e fino a che ci mancherà un solo punto alla matematica non avremo fatto niente. Tutto verrà spazzato via, bruciato via, in un attimo fino a che non faremo quel punto lì. Ci siamo preparati mentalmente a quello che si va a trovare, sempre valutando che per vincere titoli in un campionato non c’è da gestire o soltanto da vincere partite in continuità dall’inizio alla fine. C’è anche da allenarsi, lavorare e parlare di qualche sconfitta”.
Quella di Lecce può essere la partita più importante della stagione del Napoli? “E’ una partita importantissima e noi sappiamo come affrontarla, perché a tutti è successo nella nostra carriera. Sappiamo che la prestazione che serve alla squadra, dopo questi casi qui, venendo da una sconfitta, deve essere piena di sostanza. Una prestazione in cui qualsiasi pensiero deve essere rivolto al bene della squadra. Il pensiero deve essere sempre rivolto al compagno. Se tutti ragioniamo in questa maniera, diventa più facile ritrovare lo spirito di squadra e la normalità”.
Osimhen può essere convocato già per Lecce? “Domani non ci sono possibilità, si andrà alla settimana successiva. Ci sono buone possibilità di vederlo contro il Milan, ma da un punto di vista di programmazione si dovrà aspettare per vedere come andrà”.
Ci saranno dei cambi a Lecce? Spalletti ammette di sì ma non dice nulla: “Qualcosa verrà cambiato dalla formazione precedente”.
A Lecce si capirà se lo 0-4 di Napoli-Milan rappresenti una buca o una voragine? “Vediamo come ci comportiamo. La settimana si è sviluppata nella maniera più corretta possibile. Ho visto dei grandi allenamenti, una velocità di fraseggio a cui oramai questa squadra mi ha abituato ma ogni volta che la rivedo penso sempre sia qualcosa di particolare. Poche volte ho avuto squadre con questo tipo di velocità in carriera”.
A Raspadori manca ancora qualcosa per poter essere una opzione dall’inizio della partita? “Non manca niente. E’ una opzione a tutti gli effetti ed è nelle condizioni per poter essere scelto, perché abbiamo fatto un percorso con lui ed ha giocato gli ultimi 20′ contro il Milan che ne hanno completato l’inserimento”.
Intorno alla squadra c’è un clima surreale dal punto di vista del tifo, ma la squadra ne risente, lo avverte? “Forse la sintesi è che il clima che è venuto fuori contro il Milan non ci aiuta. Poi quanto può pesare o meno non lo so, non lo so quantificare. Ma noi dobbiamo essere disposti a tutti per arrivare in fondo al raggiungimento di questo traguardo. Dobbiamo essere disponibili a corrodere noi stessi. Ho sempre detto che senza tifosi non possiamo stare ed ho ridetto pure che quelli che vogliono far casino debbono stare a casa e non voglio entrare nelle cause, perché non le so. Ma se vogliamo che il “tutto per lei” non sia soltanto uno slogan, dobbiamo essere tutti disponibili a tendere la mano per venire ad un punto di incontro. Penso che per la bellezza di questo obiettivo dobbiamo per forza trovare una soluzione per andare avanti in questa maniera qui. Abbiamo una tifoseria leggendaria nel mondo, una capitale del calcio nel mondo. E’ stato bello vedere lo stadio pieno di amore ad Empoli, Torino e col Sassuolo ed è un peccato non andare a sfruttare queste situazioni qui”.
Ma Spalletti è colpito da questa atmosfera che si respira allo stadio? Ne parlate tra voi? “Certo che ne parliamo, perché quando si vanno a dire le cose alla squadra si entra nel pratico. Poi, quello che succede in città e tutto ciò che si circonda, sono rimasto l’ultimo dei samurai. Io non do ancora per scontato lo Scudetto. Mancano dieci partite e c’è da fare quindici punti e si fanno, si faranno. E’ già da qualche anno che sono dietro al pallone che ruzzola e so che alle volte ruzzola bene ed altre trova la buca e la palla cambia giro. Ma fino a che non la colpisci e la rimetti dritta, ruzzola male. Io alla squadra gli parlo in questa direzione qui ed anche Di Lorenzo ha voluto aggiungere un paio di frasi che vanno nella stessa direzione. C’è ancora lavoro da fare, da completare, e lo dimostra anche quanto accaduto l’altra sera. Siamo convinti delle nostre possibilità e non stiamo dietro a tutto ciò che viene detto e fatto”.
A Lecce troverà una squadra in difficoltà: “Io so benissimo le complicazioni che troveremo. Il Lecce è allenato benissimo, sta in campo benissimo e lo dicono tutti quelli che vedono le loro partite. Hanno perso partite in sequenza nell’ultimo periodo solo per una questione di episodi. Hanno vinto partite contro grandissime squadre, in cui si è vista l’idea del calcio totale, tutti disponibili, con grande sostanza. Hanno un ambiente innamorato del calcio anche loro. Poi se loro hanno una posizione di classifica diversa dalla nostra è la chiara evidenza che c’è una differenza di valori che se riesci a buttarli in campo allora è una partita che diventa possibile. Ma se si pensa che questa sia di riempimento, in attesa di giocare gare più importanti, allora si rischiano partite come quelle contro il Milan. Loro hanno fatto vedere di essere Campioni d’Italia, noi non abbiamo fatto vedere di essere primi in classifica con merito. Chi crede che sappia già la storia di questo campionato, ha un comportamento sbagliato. Se pensi di saperla una cosa, non la approfondisci e non la impari mai”.
La sconfitta di domenica dà più carica in vista della partita di mercoledì, anche alla luce di qualcuno che ha detto che il Napoli sia favorito: “Fuori dalla squadra non lo so quello che è stato detto, ma dentro alla squadra nessuno ha fatto alcun tipo di allusione. Poi se qualcuno l’ha detto, io non lo so e non me ne frega niente. Da noi non è partito niente e questo ci fa sentire apposto con la nostra coscienza. E ci fa sentire forti nella lotta e nella battaglia. Sul Milan parlerò la prossima settimana, pensiamo prima al Lecce”.
Sul razzismo: “E’ una materia che dobbiamo approfondire bene, prima di dire stupidaggini. Dobbiamo essere convinti di quale sia la soluzione. E’ un dispiacere vedere situazioni del genere nei nostri stadi. Se vogliamo essere al livello del calcio europeo, bisogna evitare certe cose, anche tra gli addetti ai lavori per quello che si scrive sulle prime pagine dei giornali, si fa molta provocazione. Ma siamo noi con i nostri comportamenti che lo determinano. Bisogna fare più attenzione tutti e poi far pagare delle conseguenze a chi sbaglia”.
Juan Jesus, fresco di rinnovo, potrebbe trovare spazio? “Possono esserci tutti. Si parla di Juan Jesus, io posso parlare di Ostigard, che si allena sempre e che ha delle caratteristiche differenti da altre. Non so ancora chi giocherà, ma sono entrambi delle valide alternative”.
Anche De Laurentiis ha detto che a furia di parlare di Scudetto, il Napoli si tira la jella da solo: “Non lo commento De Laurentiis. Lui è il presidente della squadra e può dire quello che vuole. Noi abbiamo ancora del lavoro da fare, abbiamo da lottare su ogni pallone. Siamo una squadra fortissima, perché si finisce che si dà una valutazione alla squadra e siamo una squadra fortissima, utilizzando dei comportamenti corretti. E soltanto se facciamo così, riusciamo ad arrivare a quel punto di incontro di cui si parlava”.