Luciano Spalletti interviene in conferenza stampa nel post-partita di Napoli-Inter. L’allenatore è pungolato nuovamente sul proprio futuro. Potrebbe cambiare qualcosa dopo questo successo contro l’Inter? “Il discorso è definito, non è che si cambia idea tutti i giorni. E’ una cosa che viene da lontano, non si ragiona in base al momento casuale, ad uno screzio. No. Stando dentro al lavoro, dalla mattina alla sera, uno pensa a tante cose come ad esibire uno spettacolo come quello di stasera. Chi si chiama Napoli deve fare cose importanti e se non sei tanto convinto di riuscire ad essere nelle condizioni di poter mettere a disposizione tutto quello che merita è giusto fare dei ragionamenti. Per cui si fanno dei ragionamenti e si arriva ad una conclusione e si va di lì”.
Sul gol di Simeone: “Simeone si è battuto come lui fa sempre. Si è buttato addosso a tutti perché c’era da non far partire i palloni lunghi per Lukaku, altrimenti diventa esercizio difficile andare a rubar palla all’attaccante dell’Inter”.
Sul gol di Di Lorenzo, tutta la squadra è corsa ad abbracciare Spalletti? “Il gol di Di Lorenzo ce lo si può aspettare da uno come lui. Se uno lo conosce e sa di che pasta è fatto ti puoi aspettare di tutto, anche quei gol. Lui è come un Frecciarossa, va sempre a 2mila orari. Le soste sono quei 20 secondi per ripartire più forte ed è quel calciatore senza tempo, senza ruolo, perché può far tutto. E’ venuto ad abbracciarmi perché siamo in fondo al campionato ed ogni volta, durante gli allenamenti, gli chiedevo sempre perchè non vieni mai ad abbracciarmi?’.
Alla fine della conferenza stampa della vigilia di Napoli-Inter aveva detto che “potrei ripartire a mille all’ora”, ma quale potrebbe essere la benzina? “E’ sempre quello che decidi di fare tu. Cosa vuoi fare e ne abbiamo già parlato abbastanza”.
Il sigillo di Gaetano alla fine quanto fa piacere? “E’ chiaro che mi fa enormemente piacere che si sia fatto trovare pronto. In partita è entrato subito benissimo, dentro l’angusto della loro densità al limite dell’area, toccando due-tre palloni e facendo vedere le proprie qualità. Poi ha fatto 40 metri con la palla su quel gol e non è facile, perché subentra l’emozione, perché gioca poco e non è in condizione come gli altri. Sono felice per lui, se lo meritava. Ma gli erano capitate anche prima un paio di occasioni e non le aveva sfruttate”.
E’ la squadra più forte o più bella della sua carriera? “Di solito si viene un pò condizionati dal risultato attuale, dalle classifiche. Ne ho allenati tanti di calciatori forti, anche con la stessa Inter. Si era avuto un periodo bellissimo in cui eravamo primi in classifica, poi ci siamo un pò persi perché c’erano delle situazioni da mettere a posto. Questa squadra è quella che ha evidenziato nel lungo periodo sempre gli stessi valori ed è sotto gli occhi di tutti. Di calcio bello e calciatori che giocano bene ne ho allenati tanti. Abbiamo giocato un grande campionato ma ho avuto anche altre squadre a disposizione che hanno giocato bene a calcio”.
Come giudica la prestazione delle cosiddette seconde linee? “Non è colpa di quelli che hanno giocato. Anche oggi noi abbiamo perso dei palloni che per la qualità che abbiamo non possiamo perdere. Non si possono perdere palloni banali. Se gli altri li riconquistano, bene. Ma se noi glieli diamo, diventa difficile giocare ad un certo livello. La ri-aggressione è stata un’arma fondamentale, costringerli a metterli sotto pressione e facendoli giocare nello stretto”.
Per come è andata in Champions, c’è un pò di rammarico? “C’è un pò di rimpianto per come ce la siamo giocata. Ma loro meritano di essere in finale. Sono stati bravi ad arrivarci nella maniera corretta, mentre noi ci siamo arrivati con delle difficoltà che ci siamo ritrovati da soli, tra calciatori che tornavano da ogni parte del mondo e giocatori che si sono infortunati. Abbiamo fatto due partite coraggiose però in quel momento lì due-tre cose ci sono successe, altre due ce le hanno fatte succedere, ed è andata così. Ma anche l’Inter ha calciatori fortissimi che mancavano quest’oggi ma il Napoli ha vinto meritatamente”.